Parole dalla R alla Z.

R

RADDOLICARE: Significa far dolere di meno, lenire un dolore. In senso figurato si intende calmare, ammansire, rabbonire

RÀGNOLO: Ragno.

RAMATO: Verderame, “Che lo dai te il ramato?”. lo dai il verderame?

RAMERINO: Rosmarino.

RAMMENTARE: Ricordare, “Te lo rammenti o no?”, Te lo ricordi o no?

RASPONE: Masturbazione maschile.

RASSEGARE: Morire dal freddo.

RATTRAPPISSI: Intirizzirsi a causa del freddo, “L’è un freddo ‘ane, mi son rattrappito tutto!”, E’ molto freddo mi sono intirizzito tutto.

RAZZOLARE: Raspare il terreno, come le galline. Usato come sinonimo di cercare. “Razzola nel cassetto ci son le forbici.”, cerca nel cassetto ci devono essere le forbici.

RIAUTA: Rivincita. Utilizzato soprattutto nel gioco delle carte.

RIAUTO: Riprendersi dopo un malore. “Che ti sei riauto?”, ti sei ripreso?

RIBOLLITA: Zuppa di pane riscaldata il giorno dopo. Vedi Ricetta.

RIFICOLONA: La Rificolona è una festa tradizionale fiorentina. Vedi Articolo.

RIMBUZZASSI: Rimettere la camicia dentro i pantaloni. “Rimbuzzati la ‘amicia”, Rimetti la camicia dentro i pantaloni.

RIMPIATTARE: Indicanto un oggetto che non si trova. “O’ indó si sarà rimpiatta’o!?”, chissà dov’è?

RIMPIPPARSENE: Sinonimo di fregarsene. ” Oh che ti importa o no? No, mi rimpippa”, ti interessa o no? No, me ne frego.

RIMPINZARSI: Mangiare fino a riempirsi completamente.

RÌNCO: Derivato da rincoglionito. “ooohhh rinco!”, sei rincoglionito.

RINGAMBA: Persona che ha promesso una cosa e poi non l’ha mantenuta. “ohhh che ringambi?”, non lo fai?

RIPIENARE: Riempire fino all’orlo. “L’ha ripienato.”, L’ha riempito fino all’orlo.

RISCONTRO: La presenza di una corrente d’aria, “Chiudi la finestra che fa riscontro e sbatte l’uscio!”, Chiudi la finestra che c’è corrente d’aria e si chiude la porta!

ROMAIOLO o RAMAIOLO: Mestolo usato in cucina.

ROVENTINO: Una delle tante forme di migliaccio, sangue di maiale cotto con lo zucchero o condito con il formaggio.

RUZZARE: Sinonimo di scherzare. “Che l’abbozzi di ruzzare?”, la smetti di scherzare?

RÙZZOLA: Parola legata ad un vecchio gioco in cui si lanciava un disco di legno con una mano o mediante una corda. Usato per indicare qualsiasi cosa che ruota su un asse.

RUZZOLARE: Inteso come caduta su un terreno scosceso che ha come conseguenza il rotolare dopo la caduta. “L’è ruzzolato e si è accicciato tutto”, è’ caduto e si è fatto male.

RUZZOLAMERDA: Lo scarafaggio che forma delle palline ruzzolando gli escrementi.

S

SACCOCCIA: La saccoccia rappresenta la Tasca dei pantaloni, si usa dire quando si da del denaro a qualcuno: “Mettilo in saccoccia”. Da qui deriva anche l’espressione: “Prenderlo in saccoccia”, quando qualcuno ti ha rifilato una fregatura.

SE’ ‘MPARENTAHO: Si usa dire quando due pezzi distinti non si staccano più, classicamente due pezzi di metallo saldati dall’ossido.

SBATTISSENE: Fregarsene, “Oggiù sbattitene, tanto l’è cosi”, non ti preoccupare tanto la cosa non cambia.

SBIASCICARE: Masticare a bocca aperta producendo rumore. “Ohh, che la smetti di sbiascihare!”,  smetti di fare rumore mangiando!

SBRAHALATO: Indica una persona che si è distesa a terra o sul divano in maniera rilassata assumendo una posizione sguaiata, cioè non compita.

SBRAHATO: Quando gli indumenti ti vestano in maniera disordinata e disadorna. Esempio classico pantaloni sgualciti e camicia sbottonata fuori dai medesimi.

SBRINDELLATO: Indica un indumento vistosamente lacero o rotto. “Icche t’hai ‘ombinato, t’hai i pantaloni tutti Sbrindella’i”, cosa ti è successo, hai i pantaloni rotti.

SBUDELLASSI: Ridere a crepapelle. Deriva dal fatto che quando uno ride sguaiatamente spesso la camicia esce dai pantaloni. “Ci si sbudella dalle risate”, si ride a crepapelle. Può essere usato per indicare ad una persona che gli si vede l’addome fuori dai vestiti.

SBUZZATO: Indica l’addome aperto da un taglio che mette in evidenza le budella. “hai sbuzzato il coniglolo?”, Hai aperto il ventre del coniglio?

SCALEO: Scala, in origine di legno che presenta gradini su tutti e due i versanti.

SCANCELLARE: Equivalente di cancellare.

SCANNATOIO: Appartamento adibito ad incontri sessuali.

SCATTIVARE: togliere la parte non buona, specialmente di frutta e verdura, ma anche di carne. Usato soprattutto in cucina, ma si adatta anche altrove, vestiti, legno, ecc.

SCEMARE: Diminuire, “E un gli scema la febbre”, la febbre non gli cala.

SCHIACCIATA: Pasta da pane cotta bassa e croccante con olio e sale in superficie. Spesso pronunciato Stiacciata.

SCHIACCIATA ALLA FIORENTINA: Dolce tipico carnevalesco di Firenze.

SCHIANTASSI: Andare a sbattere con violenza alla guida di un mezzo. Talvolta usato in modo figurato per indicare ad esempio una risata prolungata. “s’è schiantato sui palo”, ha sbattutto sul palo.

SCIAMANNONE: Utilizzato principalmente con i bambini quando giocano molto sguaiati: “Via su, un fa’ lo sciamannone”, Via, gioca più calmo. Usato anche per gli adulti con le stesse modalità.

SCIANTILLI: Stivaletti di gomma, usato anche Calosce e Galosce.”Mettiti gli sciantilli sennò tu t’ammolli i piedi”, Mettiti gli stivali di gomma o ti bagni i piedi.

SCLERARE: Il termine indica uno stato d’animo oltre l’arrabbiatura caratterizzato da sproloquio e momentanea perdita di contatto con la realtà.

SCLERO: Impazzito, fuori di testa, stressato.

SCODELLA: E’ il piatto fondo, quello che in italiano è chiamato ciotola. A Firenze con il termine ciotola indichi contenitore dove mangiano gli animali domestici..

SCOPARE: In fiorentino ha il significato di rapporto sessuale completo. Attività ben più divertente che spazzare o pulire il pavimento.

SCOPPIO: Quando si è preso un forte schiaffo o un cazzottone spesso si dice, accidenti che scoppio l’ha preso. In alternativa si usa anche Tonfo.

SEGA: Ovviamente indica lo strumento con cui dividere ferro o legno o altro, ma in gergo fiorentino indica un rapporto sessuale solitario maschile!

SEGARE: Oltre che l’atto di usare una sega in fiorentino indica anche la bocciatura a scuola. “T’hanno sega’o? non sei stato promosso? Usato anche “Bocciare“.

SEGUITA: Indica il desiderio che qualcuno smetta di fare qualcosa che da fastidio, “E allora seguita”, la vuoi smettere.

SERGONZONE: Colpo che si da nella gola a mano chiusa. Vedi Sporti e sergozzoni.

SGAMARE: Significa evitare qualcosa, può trattarsi di un evento oppure scoprire uno scherzo o una bugia. “Ho sgamato ì’compito in classe” ho evitato il compito in classe. Oppure “T’ho sgamato”, ti ho scoperto.

SGANASCIASSI: Ridere a crepapelle. Vedi anche “Sbudellassi” e “Schiantarsi”. “Ci siamo sganasciati dalle risate”, abbiamo riso a crepapelle.

SGORATA: Macchia allungata, tipo strisciata. Classica macchia di sudore sotto le ascelle. Da gora, canale per l’irrigazione in campagna.

SGRANARE: Se in italiano significa staccare i chicchi dalle pannocchie o estrarre i piselli dal baccello o ancora, per i più religiosi, sgranare il rosario, per i fiorentini assume il significato di mangiare.

SICCHÉ: In fiorentino sostituisce ALLORA. “S’ave’a fame sicchè siamo andati da i lampredottaio”, Avevano fame e siamo andati dal venditore di lampredotto.

SICI: Diminuitivo negativo di “siciliano”, usato per indicare una persona o cosa tamarra.

SISA: Equivalente di Sisal, società che gestisce il totocalcio. “Che casa t’ha’compra’o? Oh c’ha’ vinto alla Sisa?”, che bella casa hai comprato, hai vinto al totocalcio?

SISTOLA: Tubo di gomma o di plastica che si usa per annaffiare.

SITO: Puzzo, odore sgradevole.

SIZZA: Vento freddo e pungente.

SMENCIO: Per indicare qualcosa di floscio, molle. Usato in maniera volgare per indicare il membro maschile a riposo!

SOLITO: Indica una persona che si comporta sempre nella stessa maniera, ma in termini dispregiativi. “Gl’è sempre i’ solito”, è sempre lo stesso.

SOMMOMMOLO: La parola deriva da una nota trasmissione radiofonica, Il Grillo Canterino, in cui uno dei personaggi usava questa parola per dire che avrebbe assestato un pugno o uno schiaffone. Il personaggio è Gano il duro di San Frediano che ritroviamo in questo articolo: I personaggi del Grillo Canterino

SORTIRE: Uscire da un luogo chiuso. Tipico il modo di dire “Sorti fori se t’hai coraggio!”, esci se hai coraggio!

SPELLUZZICARE: In italiano corretto si dice spilluzzicare, cioè assaggiare piccole quantità di cibo di solito mentre qualcuno cucina.”O’ che la smetti! Un tu fa’ artro che spelluzzicare! Poi un tu mangi quande si va ata’ola”, la vuoi smettere! Non fai altro che mangiucchiare e poi quando andiamo a tavola non hai fame.

SPENGERE: Equivalente fiorentino di spegnere.

SPICCIARSI: Indica la necessità di fare in fretta.

SPICCICATI: Staccarsi in senso fisico da qualcosa o da qualcuno.

SPIPPOLARE: L’uso forsennato di un telecomando o di una tastiera da computer.

SPORTELLA: L’anta di un mobile in cucina.

SPUTTANARE: Il termine assume più significati secondo il contesto. 1) Raccontare un fatto riguardante una persona che la stessa voleva tenere segreto. 2) Sperperare dei soldi 3) Rovinare qualcosa.

STECCHINO: Stuzzicadenti.

STIACCIATA: Equivalente di schiacciata. “Oh, nini, mi dai du’ euro di stiacciata?”, per favore, mi daresti due euro di schiacciata? Si rimanda all’articolo: Pasticceria Stefania e la schiacciata alla fiorentina.

STRACCO: Molto stanco.

STRAMUTARE: Spostare, trasportare in altro luogo.

STRIPPARE: Si usa per indicare quando si è mangiato fino all’inverosimile.

STROGOLARE: Di derivazione dal termine longobardo trogolo si intende lo sporcarsi o sporcarequalcosa. “A mangiare quella ribollita tu ti sei tutto strogolato”, Mangiando la ribollita ti sei sporcato.

STRONCARE: Rompere qualcosa, anche usato come minaccia.  “Ti stronco se un tu l’abbozzi!”, Ti rompo se non smetti.

STRULLO: Offesa bonaria rivolta a qualcuno che si comporta in maniera troppo allegra o faceta. “Oh che l’abbozzi di fa’ lo strullerello!”, la smetti di fare il giocherellone.

STUCCO: Usato per indicare una sorpresa. “Son rimasto di stucco quando mi ha telefonato!”, sono rimasto sorpreso quando mi ha telefonato.

SUDICIO: Usato sia per indicare una persona poco pulita sia come termine fiorentino per la nettezza casalinga. “L’ha portato giù i sudicio! , hai portato giù la nettezza!

SUIVVISO: Per indicare che si minaccia qualcuno di colpirlo sul viso. “Oh un gni metto le mani su’ i’-vviso?”, Adesso lo colpisco sul viso.

SVOLGERE: Tirar fuori da qualcosa strappando.

T

TAMBURLANO: Riferito ad un oggetto ingombrante, brutto e antiestetico. “Oh che tamburlano di macchina t’ha comprato!?, che brutta macchina brutta hai comprato!? Tamburlano

TATTAMEA/O: Persona che si presenta con un perbenismo formale, che si vuole dimostrare più timida, dimessa e riservata di quanto in realtà sia.

TIRABARALLA: significa suppergiù, pressappoco, all’incirca, approssimativamente. Tirabaralla

TIRASSELA: Assumere un comportamento di superiorità non giustificata, spesso riferito all’organo genitale femminile. Usato comunemente riferendosi ad una ragazza che  pensa di essere più bella delle altre. “Guarda quella un fa che tirassela, che crede d’avella solo lei?, quella ragazza si pavoneggia, forse crede di essere la più bella? Altro esempio: “Non te la tirare! …che poi la ti si rompe”.

TATTARILLO: Probabilmente un equivalente di grullaccio (non verificato)

TOCCO: Può assumere due significati, rispetto al tempo indica le ore 13.00, usato anche per indicare una persona che non è particolarmente intelligente. “Gl’è un po’ tocco”, è un po’ stupido.

TONI: Tuta da ginnastica. Si rimanda all’articolo: Toni, una parola tutta fiorentina

TONFO: Coando si assesta o si riceve un grosso cazzotto. Ti do’ un tonfo che ti lascio in terra!

TOPINI: Gnocchi di patate. Si rimanda all’articolo: Il fiorentino all’estero.

TOSSA: Tosse. “T’hai la tossa”, hai la tosse.

TOTTO’: Modo di dire per indicare il toccare, spesso usato per indicare una punizione per i bimbi con schiaffi sul sedere. “Ti faccio totto sul sedere eehh!”, Ti sculaccio eehh!

TRABICCOLO: In origine era l’intelaiatura in legno dove veniva posto il veggio usato per riscaldare il letto. Ora più usato come definizione burlesca o dispregiativa di una macchina complicata e ingombrante, di un veicolo vecchio e sgangherato.

TRAMENARE: Darsi da fare, aggeggiare, compicciare, rimettere insieme, fare qualcosa in modo poco ordinato. “Icché tu trameni?”, che cosa stai compicciando?

TRAMENIO: Indica gli effetti di tramenare. Lavorare o fare qualcosa disordinatamente. “Gl’è tutt’ un tramenio”, è tutto un fare e disfare.

TRASPORTO: Equivalente di funerale, nel senso di trasportare il defunto dalla chiesa al cimitero.

TRENCE: Sinonimo di impermeabile.

TRESPOLO: Supporto di varia forma che poggia su tre o quattro piedi usato come appoggio o come sgabello.

TRECIOLO / TRICIOLO: Equivalente di cetriolo.

TRIPPAIO: Colui che gestisce il banco della vendita di trippa, lampredotto e ventricino.

TROIAIO: Un qualcosa che è venuto male, un piatto, una costruzione, uno scritto. L’equivalente di pasticcio ma più truculento. “Guarda che troiaio che t’ha’ cucinato!”, guarda che pasticcio che hai cucinato.

TROMBAIO: Equivalante di idraulico. Deriva dall’antico significato di tromba che significava pompa.

TRONATA: Se nella lingua italica significa detonazione, sparo, scoppio fragoroso, nel fiorentino corrisponde ad un forte colpo preso alla testa che ti lascia rintronato per un po’ di tempo. In alternativa si può dire, infatti, che scoppio l’ha preso.

TUGURIO: Luogo particolarmente angusto, scuro, sudicio e squallido.

TURASSI: Significa letteralmente chiudere, usato per dire di chiudere bene gli abiti per pararsi dal freddo. “Turati che si gela”, chiuditi che fa molto freddo.

TURO: Equivalente di chiudere un recipiente. “Turo le bottiglie!” tappo le bottiglie!

U

UGGIA: Sinonimo di smania o noia, “Uh, c’ho un uggia oggi…”, ho una smania oggi…

UGGIOSO: Di una persona che procura uggia, noia, smania.

UGNELLI: Gli unghielli degli animali.

UMORI: Sinonimo di catarro. “Mi son’ riempito di umori”, mi sono pieno di catarri.

UNNEVVERO: Letteralmente, non è vero.

USCIO: Sinonimo di porta, “Chiudi l’uscio”, chiudi la porta.

V

VALERIOOO: Gridata prolungando la o, usata alle Cascine da chi stava cercando i’-ffumo.

VANTAZIONE: Una forzatura di Vantarsi, “No pe’ vantazione.. ma a casa mia c’era la miseria!”, non per vantarsene, ma a casa mia c’era miseria!

VEGGIO: Scaldino di terracotta con manico.

VELA: Esclamazione unita ad una gestualità fatta da pollice e indice messi ad elle con una ruotazione ripetuta del polso. Indica una scarsa speranza che qualcosa avvenga o che si abbia una buona riuscita. Il gesto è accompagnato dalle parole “Poca vela!”.

VENVIA: Letteralmente significa vieni via, ma in realtà vuol dire non è vero oppure lascia stare.

VERDE: Usato per indicare l’essere senza soldi. “… e sono ai verde!”, non ho più soldi.

VERSO: Inteso come modo o maniera, “Un c’è verso”, non c’è modo.

VEZZO: Indica una persona non abituato a fare una cosa, “Un tu se’ vezzo”, non sei abituato. Usata anche per indicare una collana. “Che bel vezzo che tu’ hai!”, che bella collana che hai.

VIOTTOLO/A: Strada stretta di campagna o di montagna.

VISUCCIO: Si utilizza per descrivere l’aspetto di qualcuno che non sta troppo bene, “T’ha’ visuccio. C’hai la febbre?”, hai un aspetto non troppo buono. Non avrai la febbre?

VOCIARE: Alzare la voce, parlare ad alta voce, equivalente di Bociare, “O icché bocia?”, perché urla tanto?

Z

ZENZERO: Usato per indicare peperoncino.

ZIBA/E: Zitella/e.

ZÌNGANO: Zingaro.

ZINZINNINO: Per indicare una dose piccolina di solito usata per il cibo. Si usa anche per indicare una piccola misura anche in altri campi. “Fallo uno zinzinnin’ più lungo, vai, quest’orlo!” potresti allungare ancora l’orlo di qualche altro millimetro. Equivalente di “Cincinnino“.

ZOZZO: Si dice di un oggetto molto sporco, “Maiala come gl’è zozzo!”, Accidenti, è veramente molto sporco.

ZIZZOLA:  Per indicare che fa molto freddo, equivalente di BUBBOLA.

ZUZZERELLONE: Per indicare una persona, un bambino, che ha sempre voglia di scherzare e di ridere o meglio ruzzare.

Vocabolario Fiorentino. Dalla R alla Z.

4 pensieri su “Vocabolario Fiorentino. Dalla R alla Z.

  • Pingback:FlorenceCity-Rivista Fiorentina - Vanesio

  • 8 Aprile 2020 alle 7:40
    Permalink

    e il “TROGOLO” , no ?

    lavorando anche con persone anche di altre regioni ,- o solo piu’ giovani – , non ne conoscevano il significato o mai sentito.

    Alessio Gallerini – Firenze

    Rispondi
    • 8 Aprile 2020 alle 9:33
      Permalink

      Trovo che è un termine di origine longobarda, mentre invece è possibile che la storpiatura strogolare sia fiorentina.

      Rispondi

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