Quando i romani nel 59a.c. fondarono la città, gli diedero il nome augurale di Florentia, in onore della dea Flora della quale in quei giorni si svolgevano le feste floreali. O anche perché nei dintorni c’erano distese di candidi Gigli (o Giaggioli) chiamati in botanica Iris Germanica, che con l’avvento del cristianesimo divennero simbolo di candore e innocenza per questo affiancati alla immagine della Vergine.
Divenne dal decimo secolo il simbolo di Firenze, con la raffigurazione di Giglio rosso in campo bianco. Fin quando con la presa da parte dei fiorentini di Fiesole avvenuta nell’anno 1125, venne sostituito dai colori uniti delle due città.
Fu tolto il Giglio bianco dal Gonfalone di Firenze, e il crescente azzurro (la luna) da quello di Fiesole. La nuova insegna divenne la nuova bandiera del Comune, riconosciuta come arme del popolo al tempo del gonfalonierato di Giano della Bella: d’argento alla Croce Rossa, in un primo tempo conservata dal Capitano del Popolo, poi dal gonfaloniere di Giustizia. Questa bandiera sventolava sul carroccio, nella disastrosa sconfitta di Montaperti.
Nell’anno 1251 i Ghibellini fuoriusciti per essere riconosciuti come fiorentini, adottarono come simbolo il Gonfalone rosso con i Giglio bianco. Mentre i Guelfi adottarono il simbolo con i colori invertiti: Giglio rosso bottonato in campo bianco. Questa insegna venne data ad alcuni paesi della Toscana, Castelfiorentino e Scarperia, ma con la sostanziale differenza della mancanza degli stami, chiamato anche Giglio “castrato”. Il Giglio è anche rappresentato nel leone chiamato Marzocco, infatti la belva tiene tra le zampe uno scudo bianco con il Giglio rosso. Anche questo simbolo si trova rappresentato in molte città.
Da allora questi sono i colori ufficiali della città di Firenze. Ci sono stati molti tentativi per modificare il Gonfalone; Al tempo della occupazione dei francesi di Napoleone e durante il periodo fascista. Ma nessuno è riuscito a cambiare la sua immagine, ancora oggi immutata, anzi si è arricchito di due medaglie. La prima per la lotta sostenuta dalla città per liberarsi dal giogo nazista, ed un’altra per aver saputo risorgere dalla tragica alluvione del 1966.
Nei primi anni del novecento, venne ricreata la “Famiglia di Palazzo” ovvero fanti armati destinati a difendere il palazzo della Signoria. Nel Corteo del Calcio Storico, il Gonfalone apre la sfilata. Il gruppo è composto da fanti armati di roncone che scortano il porta insegna, tre chiarine in “fa” con la drappella bianca e Giglio rosso, sono incaricati di suonare lo squillo del Comune, e alcuni fanti a numero variabile recano in mano delle mazze argentate con al centro il Giglio. Partecipa alle iniziative del Comune come scorta d’onore per il Sindaco.
Molti sono stati i tentativi di creare il fiore Giglio rosso, che in botanica non esiste, ma tutti i tentativi sono andati a vuoto. Rimane solamente una specie il Giglio bianco o Giaggiolo conosciuto anche come Iris Florentina.