La giornata era fresca, ma non fredda considerato che era ottobre e il signor Angiolino Caciolli di 56 anni, nella sua giornata di libertà dal lavoro presso l’azienda tranviaria, era domenica, decise di fare una bella passeggiata. Il sole caldo e la voglia di respirare aria fresca lo spinsero ad arrivare sino a dei filari di viti e li, in quel 17 ottobre 1954, presso la frazione Colli Alti, avvenne un fatto che sconvolse la vita di Angiolino e di tutto il paese di Signa.

In un primo istante credette di essere abbagliato dal sole e alzata la mano a mo’ di visiera aguzzò lo sguardo. Non era un abbaglio, Angiolino vedeva distintamente una donna slanciata in mezzo ai filari e non ci avrebbe fatto più caso di tanto se non per il fatto che la signora non vestiva gli abiti classici di una contadina al lavoro, ma era come avvolta in un manto azzurro svolazzante ed etereo allo stesso tempo.

La vedeva di spalle ma intuiva si trattasse di una donna sia dalla figura delicata sia dal suo abito lungo tanto da raggiungere il terreno; una abito che stagliava la figura in un intenso colore azzurro.

In quel momento la donna si mosse, scivolava fra i filari come sospesa, come se le asperità del terreno non le appartenessero e Caciolli se in un primo momento la seguì solo con lo sguardo fu vinto dalla curiosità e decise di vedere dove andava .

Cominciò ad avvicinarsi. Voleva vedere il suo volto.

Nel tempo che Angiolino aveva dimezzato la distanza la giovane donna aveva raggiunto il ciglio della strada e proprio in quel momento una folata di vento inaspettata e piuttosto violenta scosse le viti, nello stesso lasso di tempo la figura eterea e azzurra svanì.

Angiolino distratto dal vento pensò che avesse sceso il rialzo del ciglio che la separava dalla strada e accelerò il passo per raggiungerla; arrivato anche lui sull’asfalto si accorse che della donna non vi era più traccia. Stupito, quasi più per convincere se stesso che quello che aveva visto aveva una spiegazione, cercò la donna in tutta l’area circostante. Niente, la donna era come se non fosse mai esistita.

Incredulo e forse anche spaventato raggiunse il paese e incontrò per prima la sua amica, Primetta Raugei a cui raccontò tutto e dopo di lei raccontò tutto agli amici che incontrava. Dopo pochi giorni tutta Signa seppe cosa era successo ad Angiolino Caciolli e della presenza di questa dama azzurra. Una cosa è certa in tanti anni passati da quel momento nessuno l’ha più vista.

Si racconta che Angiolino rimase sconvolto per molto tempo, tanto da avere difficoltà a prendere sonno. Nonostante fosse tornato ad una vita normale dentro di se rimase turbato per tutto il resto della sua vita.

Nell’area fiorentina non è l’unico fantasma conosciuto, anche in questo articolo si parla anche di spettri.

Jacopo Cioni
Il fantasma azzurro di Signa.
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