Il Vasari nasce ad Arezzo nel 1511, artista di indubbio valore, pittore, architetto, storico dell Arte. Lavorerà a Pisa, Arezzo, Roma e ovviamente Firenze. Lascia come testamento un opera che tratta dell’arte compresa tra il 1300 è il 1400. Studiò da giovane ad Arezzo, poi a Firenze dove entrò nella corte dei Medici dove approfondì gli studi umanistici. Nel 1527, alla morte del padre, dovette sacrificarsi per mantenere la famiglia e dipingere pale d’altare per conventi e chiese di Arezzo e di zone circostanti, questo nella realtà è il periodo più buio della sua esistenza.
Conobbe in questo periodo Rosso Fiorentino un artista fuggito da Roma durante il sacco perpetrato dai Lanzichenecchi e rifugiatosi ad Arezzo. I due diventano amici tanto che il Vasari sara influenzato dalla sua mano e le tracce sono visibili nella Deposizione, quadro ancora oggi conservati nella chiesa della Santissima Annunziata ad Arezzo.
Accresciutasi la sua fama di pittore cominciò ad avere buoni guadagni ed è in questo periodo che acquistò ed affrescò la casa sita nell’odierna via XX Settembre ad Arezzo.
Intorno al 1535 insofferente alla vita di corte, colpito dalla morte del suo protettore Cardinale Ippolito de Medici e dalla confusione che ne derivò, entrò in una profonda crisi spirituale, una depressione che affrontò trovando rifugio nell’Eremo dei Camaldoli dove riuscì a trovare conforto e pace adeguate per dedicarsi alla pittura. Rrecuperò sia la sua stabilità emotiva che quella spirituale.
Nel 1538 poi si trasferirà a Roma dove rimarrà nonostante i numerosi inviti dei Medici a tornare a Firenze. Napoli, Venezia, Rimini, di nuovo Firenze e Arezzo furono le città che lo ospitarono e che gli diedero modo di mettere a frutto anche quello che aveva imparato a Roma.
Per 8 anni viaggiò in continuazione e all’età di 34 anni nel 1545 si stabilì a Roma sotto la protezione di Alessandro Farnese, forte avversario dei Medici. L’ambiente Romano ricco di scrittori lo stimolò a iniziare la sua opera sulle vite degli artisti. Ebbe una relazione con Maddalena Bacci dalla quale ebbe due figli illegittimi. Maddalena sposò un altro uomo mentre il Vasari la sorella undicenne di lei.
Tornò poi a Firenze e decise di dedicare l’opera che stava scrivendo a Cosimo I quasi fosse una richiesta di perdono per essere stato dalla parte dei Farnese. Si trasferì quindi di nuovo ad Arezzo con la moglie e divenuto il prediletto artista di Cosimo I, nonché suo amico, lavorò per la gloria di Firenze per molti anni, sia al Palazzo della Signoria che agli Uffizi, presso il Duomo di Santa Maria del fiore dove, fra l’altro, realizzò la sua opera più importante, la famosa cupola che non riuscire a terminare per la morte sopraggiunta nel 1574, fra l’altro concomitante a quella del suo amico Cosimo I. Inutile poi ricordate il famoso corridoio.
Le sue ceneri riposano ancora oggi in Santa Maria della Pieve bellissima chiesa di Arezzo.