Francesco Nuti, un uomo malinconico.

Scrivere di Francesco Nuti mi imbarazza moltissimo, è uno sforzo davvero grande, ma va onorato.

E’ difficile scrivere di questo eterno ragazzo, di una persona che ha caratterizzato e sottolineato delle emozioni giovanili. Forse vaneggio, ma immaginate scrivere di un vostro parente, di una persona che ti ha insegnato sorrisi e pensieri caratterizzando il tuo modo di vedere la vita.

Non so se è una mia condizione, ma l’amore malinconico che ho conosciuto nella visione dei suoi film mi definisce ancora oggi. Amore per una donna, per una stecca, per un’immagine di Firenze, per un sorriso fatto solo con gli occhi.

Ognuno di noi ha avuto in gioventù questi riferimenti. Persone che pur non conoscendole hanno inserito delle virgole nella tua vita. Un cantautore, un pilota di formula uno, un attore, un atleta.

I film di Francesco lo sono stati per me. E adesso? Adesso va bene cosi, la vita va avanti e non è possibile trattenerla, puoi viverla con un pezzo di malinconia in più, la sua stessa malinconia, la stessa che ha inserito in ogni suo progetto.

Noi toscani siamo cosi, malinconici, lo abbiamo dentro. Burberi perchè mostrare la malinconia è immaginato come debolezza, invece Francesco ne ha fatto una forza ed è riuscito ad accostarla a tutto, all’amore, alla risata, al surreale e al quotidiano.

Che altro devo scrivere? I titoli dei suoi film? Delle sue Canzoni? Ho già scritto troppo, ridotto a poco ciò che non è poco.

Ciao Francesco.