Il Carnevale è una antichissima festa che si svolge nei paesi cristiani di religione cattolica, derivata dalle feste pagane Dìonisiache greche (riti dedicati al dio latino Dìoniso) o alle Saturnali romane (dedicate al dio Saturno). Non ha una data fissa nel calendario come il Natale o Ferragosto, ma il giorno cambia da un anno all’altro.
La parola Carnevale, ha diverse interpretazioni, quella più accreditata deriverebbe dal latino “Carnem levare”, cioè eliminare la carne dal desinare e dalla cena. C’è anche un altro significato sulla parola “Carnasciale” carne a scialo, mangiare carne senza parsimonia. Viene fatto l’ultimo banchetto il Martedì grasso, giorno prima dell’inizio della Quaresima.
Nel periodo che va dall’Epifania al Mercoledì delle Ceneri si svolge questa festa. Il motto di questi giorni è: A Carnevale ogni scherzo vale, oppure come dicevano i latini: Semen in anno licet insanire. Pertanto i fiorentini si mascherano per fare scherzi anche cattivi, perché una volta all’anno si può impazzire.
In questo periodo si susseguono le feste mascherate e balli, in locali aperti al pubblico e in case private, le sfilate con carri allegorici continuano per svariati giorni, cene e pranzi luculliani fino ad arrivare al culmine della festa il Giovedì grasso chiamato anche Berlingaccio, oltre che a mangiare a più non posso la ciccia. Un vecchio detto fiorentino dice che per Berlingaccio in tempo di carestia: per Berlingaccio chi non ha ciccia ammazzi ‘I gatto.
In quel giorno è antica usanza fare un dolce a forma di ciambella chiamato “Berlingozzo”. Altri dolci da fare nel periodo di Carnevale sono: le frittelle, le chiacchiere, i cenci, la schiacciata alla fiorentina sia semplice o ripiena. Con panna, crema e crema chantillì. Il successivo martedì grasso, è l’ultimo giorno dedicato alle feste, prima del mercoledì delle Ceneri e l’inizio della Quaresima. Secondo il rito romano, inizia il Mercoledì delle Ceneri, (è un periodo di quaranta giorni precedente le celebrazioni della Pasqua di preghiera e penitenza).
Le Ceneri sono un rito liturgico, durante il quale il celebrante, sparge un po’ di cenere benedetta sulla fronte del fedele. Questa viene ricavata dal bruciamento dei rami d’ulivo benedetti avanzati dalla Domenica delle Palme dell’anno precedente.
In Quaresima è tradizione fare dei dolci chiamati Quaresimali diffusi nelle città di Firenze e Prato, nel periodo che va dal Mercoledì delle Ceneri al Giovedì Santo. La tradizione vuole che la loro nascita sia da attribuire alle monache di un convento, situato fra Firenze e Prato. La decisione di farli a forma di lettere dell’alfabeto, venne presa per onorare le parole del Vangelo, infatti con queste lettere si possiamo divertire a formare nomi e frasi, e infine a mangiarle.
Nel 1386 durante il Carnevale, il giorno della Candelora, il tempo fu bruttissimo con freddo e pioggia. Un antico proverbio dice: per la santa Candelora se nevica o se plora, dall’inverno semo fora. Se c’è sole o solicello, siamo a mezzo inverno. Pertanto il giorno dopo l’inverno doveva essere finito. Invece iniziò a nevicare per tre giorni seguenti, smentendo il proverbio. Vennero fatti dei pupazzi con la neve caduta, e ci furono battaglie con palle di neve tirate addosso ai passanti che si arrischiavano per le strade. I giovani rampolli delle famiglie nobili per continuare i festeggiamenti carnevaleschi, formarono una brigata e se ne andarono per la città a fare “armeggerie” e serenate a questa o a quella donzella.
Tutti i cavalieri onorarono la loro dama, andando di sera sotto le loro finestre a cantare canzoni d’amore, accompagnate dal suono delle Tiorbe e dei Liuti. Fu un Carnevale lietissimo, i giovani tirandosi dietro altre brigate, cantarono e ballarono fino a sera, malgrado la neve ricominciasse a cadere copiosamente.
Negli anni a seguire ci furono altre feste rimaste nei ricordi dei fiorentini per l’allegria, la bellezza e la bravura dei giovani che vi presero parte. Il 10 febbraio 1414, la brigata della “Galea” organizzata da un certo messer Carlo dello Scelto, bandì un ballo alle logge del Nuovo. Eressero uno steccato nel quale vi danzarono i più bei giovani e donzelle della città. Terminato il ballo, i banditori girarono per la città, annunciando una giostra da disputare il 17 marzo domenica di Quaresima, giorno della resurrezione di Lazzaro.
Il sabato precedente la domenica scelta per la giostra da correre in Santa Croce, i giovani gentiluomini delle famiglie più in vista, corsero per tutta la città. Indossavano i vestiti, le sopra veste migliori, e gli stendardi delle loro casate. Il giorno dopo venne disputata la giostra con grande partecipazione di popolo accorso per gustarsi la festa. Il vincitore fu Francesco Soderini, che in premio ebbe uno stendardo azzurro con disegnata una “Galea” e uno scudo da giostra.
Un Carnevale rimasto nella storia di Firenze, è quello dell’assedio del 1530. Malgrado la città fosse allo stremo, senza viveri, con i morti ovunque, per dimostrare alle truppe imperiali che la vita scorreva normalmente, e festeggiare degnamente il Carnevale come se non fosse successo niente, i fiorentini decisero di giocare al Calcio in Livrea a spregio degli assedianti. Così il 17 febbraio 1530, i soldati depositarono le armi, scesero dalle mura, ed in corteo arrivarono in Santa Croce per disputare la partita. Non si è mai saputo quale delle due squadre vinse, sappiamo dei musici messi a suonare sul tetto della chiesa, per sbeffeggiare il nemico e della cena a base di vitella arrostita fatta dopo la fine dell’incontro. Da qualche anno a Firenze, il giorno 17 febbraio, viene rievocata la partita dell’assedio del 1530, per ricordare un atto di valore a sprezzo del nemico assediante.
In Italia molte città festeggiano il Carnevale con balli, mascherate, sfilate di carri allegorici. I più famosi sono: Venezia con le mascherate in tutto il mondo e la festa in piazza San Marco. L’inizio dei festeggiamenti, è la discesa dell’angelo dal campanile della chiesa di San Marco e lo sparo di un cannone. Viareggio mascherate e sfilate di carri allegorici, Firenze Gran ballo e parata di maschere, Acireale, Ivrea con la battaglia delle arance ghiacciate, Cento sfilata di carri allegorici, Foiano della Chiana il più antico, Sa Sartiglia di Oristano è un Carnevale particolare, dei cavalieri mascherati armati di lancia cercano di centrare una stella. Fano sfilata di maschere. Nelle chiese dell’arcidiocesi di Milano si svolge il Carnevale di rito Ambrosiano istituito dal Vescovo Ambrogio, si svolge dal martedì Grasso alla Domenica delle Ceneri.
In Europa si festeggia il Carnevale in varie città: Monaco di Baviera – Germania, Villach – Austria, Elbasan – Albania, Santa Cruz de Tenerife – Spagna e in altre. Anche nel resto del mondo si festeggia il Carnevale: a Rio de Janeiro il più famoso del Brasile, con sfilate di carri allegorici, mascherate e sfide di ballo fra le scuole di Samba, Recife, Olinda, Carnaval de Gualeguaychù in Argentina, Carnevale Caraibico nella zona dei Caraibi, e tanti altri.