Questa rivista esalta Firenze, mi par ovvio, ma è giusto anche una critica se qualcosa non va; orbene oggi faccio una critica e la rivolgo per primo proprio a me.
Qualche giorno fa con lo Struscio Fiorentino siamo stati a Siena e dopo aver girato per la città siamo stati ospiti della nobile contrada dell’Aquila. Campanilismo, questa è l’aria che si respira a Siena e dai contradaioli. Un sentimento che Firenze, i suoi Cittadini, hanno attenuato molto nel tempo. Possiamo trovare una buona scusa nel periodo Firenze Capitale che ha reso la città più aperta, ma contemporaneamente, l’ha modificata nell’anima e nella struttura urbanistica. Possiamo dare la colpa al nostro carattere menefreghistico che prende alla leggera qualsiasi cosa, anche lo stesso spirito popolare. Possiamo dare la colpa a ciò che vogliamo, ma manchiamo di campanilismo. Attenzione, non il campanilismo razzista, ma quello becero, rionale, il campanilismo che ti fa litigare fra i residenti dei quartieri, fra fiorentini di qua d’Arno e di la’ d’Arno, il campanilismo che sparisce velocemente con una buona bevuta assieme. Noi a Firenze questo campanilismo lo abbiamo perso.
Un senese ha i colori della sua contrada nel cuore, noi ci emozioniamo leggerissimamente quando si svolgono le partite del Calcio in Costume.
Credo che dovremmo ritrovare questa appartenenza al territorio, alla storia. Essere più presenti sia in occasione dei giochi sia nella vita politica della Città.
Tutto questo preambolo per dirvi che le iniziative ci sono da parte di alcuni fiorentini e sarebbe bene sostenerli, tornare ad una appartenenza cittadina. Queste persone hanno già provveduto a consegnare al Comune le bandiere dei quartieri storici fiorentini, (dato che il comune non le aveva e questo è indicativo), per poterle esporre alle finestre durante le partite del calcio storico. Alla stessa maniera hanno creato dei fazzoletti con i simboli dei quartieri e adesso sono disponibili previa prenotazione. Io ho già prenotato il mio e vi invito a prenotare il vostro, per riavvicinarvi a Firenze.
IL COLORE E’ TRADIZIONE, IL FAZZOLETTO E’ APPARTENENZA!
Potete prenotare direttamente qui (Sul profilo dell’autore Francesco Chimienti) il fazzoletto con i colori del vostro Quartiere Storico, indicando dopo il vostro nome, il colore e la quantità. Dopo la prima fase di “prenotazione” farà seguito la consegna dei fazzoletti con il contributo di € 18 ciascuno nel corso di una cerimonia ufficiale (data e luogo da decidere) alla presenza dell’autore, il Maestro Francesco Chimienti. Si tratta di fazzoletti in raso lucido con bordature a mano che misurano 75 x 75 cm. Nei due angoli estremi è raffigurato il simbolo del Quartiere. Sono monocromi con raffinati fregi in tonalità diverse del medesimo colore. Sotto le immagini dei fazzoletti che non rendono certo giustizia.
I Quartieri Storici Fiorentini (in ordine alfabetico):
AZZURRI: Quartiere SANTA CROCE
BIANCHI: Quartiere SANTO SPIRITO
ROSSI: Quartiere SANTA MARIA NOVELLA
VERDI: Quartiere SAN GIOVANNI.
Allora me lo spieghi o è esclusivamente una cosa da uomini!
No, non è cosa esclusiva da uomini, è una questione di spirito. Lei comprende che non posso mettermi a spiegarle che cosa è lo spirito agonistico applicato al divertimento.
Jak
Che il Comune non avesse più le bandiere dei quartieri storici fiorentini è una vergogna, però posso anche dire, certo si tratta di molti anni fa, di avere assistito dagli spalti a due o tre partite di calcio in costume e ricordo benissimo che le bandiere c’erano, eccome! Può anche darsi che qualcuno se le sia prese, la cosa non mi meraglierebbe affatto!
Ora, tornando all’argomento è vero che i senesi sono “sfegatati” per il palio che sembra essere tutto il loro mondo al quale purtroppo non ho mai assistito personalmente. I fiorentini però sono fatti in un altro modo o perlomeno da molti secoli sono cambiati perchè ne avevano “le tasche piene” di guelfi e ghibellini, bianchi e neri, per i Medici e contro i Medici, per il Savonarola e contro e via discorrendo. Secondo me sono diventati più civili. Personalmente sono fiera di essere toscana e fiorentina, ma non mi sognerei neanche lontanamente di azzuffarmi con chi non è toscana, con chi non è fiorentina, con chi non è del mio rione. A parte il fatto che abitando fuori Firenze sono fuori gioco per quanto riguarda il rione. Eppoi perchè essere beceri? C’è soddisfazione in questo? Non mi pare assolutamente. A questo proposito mi viene in mente Il Trentino: due paesini a 15 km l’uno dall’altro. Bene il paesino a 1500 mt. di altitudine non poteva vedere quelli in piano (900 mt.), proprio non li considerava… A me sembrava oltre cosa ridicola, anche arida, egoistica, alzamuri, come se non avessero le montagne a dividerli, insomma estremamente negativa.
Salve. Mi sembra, anzi sono certo, che Lei non abbia assolutamente capito lo spirito in essere.
Jak