Forse i primi “anglo beceri” di Firenze
La storia di questa famiglia fiorentina inizia nel 1164 in Inghilterra. Il Re Enrico II era in lotta con il Papa Alessandro III, ribadendo al Pontefice la supremazia del potere laico che lui rappresentava, sul potere religioso del Santo Padre. Quest’ultimo esperto di diritto canonico, imparato alla scuola bolognese di diritto, gli rispondeva riaffermando la supremazia del potere religioso.
In questa diatriba intervenne l’Arcivescovo di Canterbury Thomas Becket, a sostegno del Papa. La disputa andò avanti fino al 1171, fin quando l’Arcivescovo venne assassinato. Non furono trovate prove per addossare la colpa del delitto al Re. Ma i Becket si sentivano in pericolo, e temendo la vendetta di Enrico nei loro confronti, (anche se il Re in una solenne cerimonia giurava fedeltà ad Alessandro) decisero di lasciare l’Inghilterra e andare per sempre in esilio.
Nel 1173 un ramo della famiglia inglese, i “minor Becket”, giunsero in Italia stabilendosi in Firenze in riva all’Arno, cambiando il loro cognome in Minerbetti. La loro casa si trovava e si trova all’angolo di via del Parione con via Tornabuoni già via dei Legnaioli. Si inurbarono così bene da diventare in poco tempo dei veri fiorentini, e ad assumere quelle cariche che la repubblica comunale offriva ai migliori cittadini, e a coloro che ostentavano la loro potenza economica, e la forza per ottenerle.
Nel frattempo avevano ampliato la loro abitazione facendola diventare a tutti gli effetti un bellissimo palazzo. I loro vicini rappresentavano il meglio delle famiglie magnatizie; i Bartolini Salimbeni, i Gianfigliazzi, i Feroni, i Buondelmonti, la zona così ben popolata costituivano un gruppo ben affiatato in Santa Trinìta.
Si destreggiano così bene nella politica cittadina alleandosi con Cosimo il Vecchio. Riescono a far eleggere a Gonfaloniere uno della loro famiglia; Andrea Minerbetti, il quale fa arrestare gli avversari del Medici, con questa mossa gli spiana la strada per rientrare dall’esilio dorato di Venezia.
Sempre come amici dei Medici nel 1530, dopo l’assedio e la riconquista della città della famiglia Medici, fanno parte della Balìa, per salvare quel poco rimasto in città. Con questo gesto godono durante il Principato mediceo, di nomine a senatori, ambasciatori e ministri. Della famiglia Minerbetti rimangono il palazzo di via Tornabuoni, anche se oggi non è usato come abitazione. La famiglia si è estinta alla fine del XVIII secolo. Firenze gli ha accolti fuggiaschi e impauriti, da parte loro hanno dimostrato le loro virtù, nel commercio e nella politica, lontano dalla loro Patria di origine che gli aveva costretti a fuggire dalle vendette di un Re spietato.
Accolgo la critica, ma confesso ho studiato poco. Cercherò di migliorare, così accontento i professori di italiano.
Molto interessante quanto raccontato, facente parte della nostra storia che spesso purtroppo non conosciamo. Puntualizzo grammaticalmente “ gli, a lui e li, a loro…..