Covoni erano originari di Fiesole, nel corso del 1200 decisero di scendere a Firenze per farsi mercanti. Acquistano fama e denaro, riuscendo a ottenere cariche pubbliche. Negli anni che vanno dal 1303 al 1340, assumono per dodici volte la carica di Gonfaloniere e di Priori, hanno conquistato la fiducia delle famiglie che contano.

Un Bettino Covoni figlio di secondo letto di Covone di Naddo e di Tessina Corbizzi, nacque forse nel 1335, di lui si hanno notizie nel 1354, quando il fratello maggiore Bernardo è nominato Camarlingo del Comune di Firenze. Si trova il suo nome nei rogiti del Notaio Ser Guido di Rucco da Rondinaia nell’anno 1355 protagonista della pace stipulata fra le famiglie Covoni e Magalotti. Negli anni 1363 e 1375 viene nominato Console della Zecca. I Fiorini e i piccioli, coniati durante il suo consolato erano marcati con un pezzo di catena a quattro anelli.

Nel 1369 Bettino, è fra i sedici Gonfalonieri del Quartiere di Santa Croce. Podestà a Borgo San Loreno nel 1380, nel 1373 si interessò alla ristrutturazione urbanistica di Firenze. Per conto del Comune nel 1376 si interessò alla costruzione della loggia dell’Orcagna e all’acquisto di un terreno della famiglia Baroncelli dove doveva sorgere. A conferma dell’importanza raggiunta dalla famiglia, un Marco Covoni redasse lo Statuto per l’Ospedale di Santa Maria Nuova. Questo Statuto verrà preso a modello da molti ospedali europei.

Si fecero mercanti, e nella mercanzia i covoni lavorarono e commerciarono la lana. Si specializzarono nell’attività bancaria, nel cambio delle monete. Il mercato principale della loro attività era Venezia. Cambiavano a Firenze le monete per Venezia, e viceversa per Firenze. In seguito si espansero in altre città italiane e in Europa. Formarono una Compagnia che garantiva il versamento di denaro ad altre Compagnie in piazze differenti, in modo ne potessero usufruire i mercanti operanti in quei mercati. La famiglia Covoni, per diffidenza, non ebbe soci a differenza delle altre Compagnie. Nel loro banco dovevano agire soltanto appartenenti alla famiglia, vista la delicatezza dei compiti da svolgere. Un impegno che solo i diretti interessati della Compagnia, potevano svolgere essendo cosa loro.

Nel 1500 la famiglia perse la sua importanza, sia di mercanti e come attivi attori della politica cittadina, avevano servito degnamente la città anche assumendosi impegni politici gravosi e onerosi, per avere sicurezza nelle loro attività.

Alberto Chiarugi
Famiglia Covoni
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2 pensieri su “Famiglia Covoni

  • 13 Giugno 2022 alle 6:30
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    Ci sono errori do scrittura. Per esempio 1280 invece di 1380. Si parla della Loggia dell’ Orcagna, mentre ora è chiamata Loggia dei Lanzi perché è quasi certo che non sia stata realizzata da lui.
    Comunque grazie per il resto.

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    • 13 Giugno 2022 alle 16:33
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      Sig. Gian Piero, buon giorno. La ringrazio per il rilievo fatto all’articolo sulla famiglia Covoni. La data giusta è quella del 1380, la data del 1280 è un errore di battitura sfuggita alla rilettura. La Loggia della Signoria (Priori), dove venivano ricevuti i personaggi importanti in visita, e si tenevano le cerimonie e le assemblee pubbliche. Andrea di Cione “Orcagna”, non ha contribuito alla costruzione, ma suo fratello Benci con Simone Talenti. Forse, Andrea ha partecipato alla progettazione. La Loggia è conosciuta erroneamente con il nome dell’Orcagna, ma anche con il nome del “Lanzi”. Una leggenda racconta che, nel 1527, vi si accamparono i Lanzi di Carlo V diretti a Roma. Un’altra storia racconta che, i Lanzichenecchi formanti la guardia del Duca Alessandro vi stazionavano.
      Saluti.
      Alberto Chiarugi

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