Nome particolare di una antica famiglia fiorentina. In origine si chiamavano Duranti. Sono conosciuti anche con il nome di Carnesecchi dal Centauro.
Furono molto attivi nella politica cittadina e nella loro storia ebbero 49 Priori, 11 Gonfalonieri, 8 Senatori, un Cavaliere di Malta, e alcuni Cavalieri dell’insigne sacro militare ordine di Santo Stefano Papa e martire.
Intorno agli anni 1594 – 1600, per ordine del Granduca allora regnante Cosimo II, lo scultore Giambologna scolpì il gruppo Ercole che uccide il Centauro Nesso. La scultura venne posta al Canto dei Carnesecchi. I Duranti, in seguito furono conosciuti con il nome di Carnesecchi dal Centauro.
Questa famiglia compare per la prima volta nella storia della città di Firenze nel 1297 con il taverniere Durante di Ricovero, gestore con i figli di diverse taverne nel popolo di Santa Maria Maggiore. Nei primi decenni del quattordicesimo secolo fondò una Compagnia commerciale insieme ad alcuni dei suoi tanti figli. Piero uno dei suoi figli esercitò il mestiere di Beccaio (macellaro) e pizzicagnolo, venne eletto una sola volta Priore pur avendo una intensa attività politica, fece parte molte volte dei Consigli. Per il suo mestiere era conosciuto con il nome di Piero “Carnesecca”.
Con passare del tempo cambiarono il cognome in Carnesecchi, con il quale vennero chiamati in seguito. I figli di Piero; Braccino e Filippo furono per 5 volte eletti Priori. Al tempo della tirannia di Gualtieri di Brienne, Braccino era Priore, con altri tentò di opporsi alle mire del Duca. Berto di Grazzino e Filippo vennero eletti per cinque volte Priori. Berto di Grazzino di Durante, era immatricolato all’Arte dei Medici e Speziali, esercitando la professione di Speziale, fu il primo della famiglia ad essere eletto Gonfaloniere nel 1358. Anni dopo non c’è notizia dei Carnesecchi nella vita politica, anche se all’epoca avevano avuto l’elezione di un gonfaloniere e di otto Priori. Un Duranti venne eletto Priore nel 1381, suo figlio Niccolò di Matteo di Durante assunse definitivamente il cognome di Carnesecchi, a ricordo di Piero detto “Carnesecca”.
Nel quindicesimo secolo non emersero più nella vita politica e economica. I rappresentanti maschili furono molto scarsi, forse in tutto una decina fra i discendenti di Grazzino e Matteo. I discendenti di Piero non risultavano, tanto da considerare il ramo estinto. I figli di Grazzino di Durante ne presero in quel periodo il posto nella politica cittadina. Emerse politicamente un altro rappresentante della famiglia; Paolo di Berto di Grazzino. Più volte venne eletto alla carica di Console dell’Arte dei Medici e Speziali. Fu un ricco commerciante ed una importante carriera politica. Eletto due volte Gonfaloniere e tre volte Priore. Si ricorda per essere stato il primo ad apporre una firma per girata su una cambiale. A Masaccio e Masolino da Panicale fece affrescare la cappella di famiglia nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore. Nel 1428 vi lavorò il pittore Paolo di Dono detto Paolo “Uccello”.
Nella città di Montpellier viveva il ricco mercante, Bernardo di Cristofano di Berto Carnesecchi, la sua flotta percorreva il mare fra la città di Pisa e la Francia, la Spagna e il Portogallo. Insieme a Luca degli Albizzi e Piero Vespucci, nel 1427 stipulò un trattato con il regno del Portogallo. È anche il committente del tabernacolo Carnesecchi, al pittore Domenico Veneziano, per il Canto dei Carnesecchi intorno al 1440. Il tabernacolo è conservato alla National Gallery di Londra.
Nel quattordicesimo secolo, i Carnesecchi, si trovavano a Lione come banchieri. Ci sono tracce della famiglia anche in Lituania, ma i documenti accertanti la loro presenza sono pochi. In questo periodo emergono i figli Paolo e Simone, di Zanobi di Berto. Francesco di Berto, era uno degli uomini più ricchi di Firenze. Il figlio di Bernardo Andrea è famoso per aver fatto parte di armeggerie (parate di cavalieri chiamate anche bagordo) importanti corse per la città, Non ci sono notizie sulle attività svolte.