Il povero, anzi in questo caso il “poverissimo”, nell’antichità non possedeva nulla all’infuori di un semplice fardello di tela con dentro le sue misere cose, legato ad una modesta e umile “canna” che portava in spalla o che, all’occasione, poteva servire anche da bastone.
Il concetto di canna e di povero sono divenuti nel tempo indissolubili, quasi in simbiosi tra loro, al punto che l’espressione “povero in canna” ha assunto fin dai tempi più remoti il significato di essere senza soldi, poverissimo, vivere nella miseria, trovarsi in uno stato di estremo disagio.
(da “Adagi ma non troppo” di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)

Franco Ciarleglio Priore e Narrator Cortese
Essere povero in canna
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