Nel gergo medievale con il temine “mossa” si intendeva la “partenza” del Palio dei cavalli, sia che si trattasse di un “palio alla lunga “ (da porta a porta, attraversando tutta la città) che di un “palio alla tonda” (gareggiando intorno a una piazza). Nel Palio di Siena la mossa viene effettuata all’interno di due grossi canapi di corda; il “mossiere” è colui che dà la mossa e, facendo abbassare i canapi, permette la partenza dei cavalli.
Nel Palio alla lunga di Firenze le mosse venivano effettuate fuori Porta al Prato, sul ponte che all’epoca valicava il torrente Mugnone, e perciò tutta la zona prese il nome di “Ponte alle mosse”.
Per questo motivo con il termine “darsi una mossa” oggi si intende iniziare qualcosa, affrettarsi, darsi da fare, fare in fretta.
Per antitesi “mossa falsa” assume il significato di azione sbagliata che blocca una determinata situazione o che determina una circostanza negativa.
(da “ADAGI CON BRIO” di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)

Franco Ciarleglio

 

Darsi una mossa.
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Un pensiero su “Darsi una mossa.

  • 25 Gennaio 2019 alle 7:28
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    Rubrica interessantissima complimenti

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