La Corsa dei Barberi è poco ricordata a Firenze, ma era corsa presente anche da noi ed era un evento che richiamava tutto il popolo fiorentino, non a caso si svolgeva il 24 giugno il giorno di San Giovanni Battista patrono di Firenze. Ho scritto “anche da noi” per il semplice motivo che non era una corsa esclusiva di Firenze ma si correva in più parti d’Italia sempre con cavalli Berberi da cui il nome della corsa poi storpiato in Barberi dai soliti fiorentinacci.
La corsa era un palio alla lunga ed era caratterizzato dal fatto che i cavalli correvano senza fantini; di origine antica, probabilmente medioevale e citata anche dal sommo poeta Dante nel Paradiso (Paradiso XXVI, 40-42) per bocca di un suo trisavolo Cacciaguida:
«Li antichi miei e io nacqui nel loco
dove si truova pria l’ultimo sesto
da quel che corre il nostro annual gioco. »
La corsa iniziava da Via Ponte alle Mosse chiamato cosi proprio perchè da qui partiva la gara, anticamente si diceva appunto “prendevano le mosse”, cioè partivano. La corsa si dirigeva verso Porta al Prato sul cui prato era montato il palco che ospitava i nobili fiorentini compreso il Granduca. Proseguiva in Via Palazzuolo, Via degli Strozzi e poi in Via del Corso. Anche via del Corso prende questo nome a causa della Corsa dei Barberi che l’attraversava per poi arrivare all’arco di San Pierino dove si trovava il traguardo, in alternativa si concludeva a Porta alla Croce.
Al termine della corsa mediante un sistema di comunicazione fatto con fumi colorati e specchi posti su campanili e tetti dei palazzi si poteva comunicare alla città e al Granduca chi era il vincitore.
Il proprietario del cavallo vincente riceveva in premio un drappo decorato con il giglio fiorentino e la croce rossa del popolo detto appunto “il Palio”. Il premio originale fu poi sostituito nel 1700 con un premio in denaro. La corsa dei Barberi fu corsa fino al 1858 anno in cui i tanti lavori per adeguare Firenze a divenire capitale alterarono il tracciato e si perse nell’oblio questa bella tradizione; sicuramente anche per rispetto degli animali che spesso si facevano male sugli spigoli delle case.
Nelle infinite problematiche della città odierna mi domando che effetto farebbe, oggi, vedere dei bellissimi puledri scatenarsi per le vie fiorentine.
Ricordo di aver letto, i fiorentini fecero correre un Palio a dei ciuchi sotto le mura di Siena. Un Palio corso da baldracche a spregio verso gli assediati, ma non ricordo il nome della città.