Nella sede attuale della Chiesa di San Remigio vi era un edificio sempre chiamato San Remigio che fino al 1040 era un ospizio per i pellegrini francesi in viaggio verso Roma. La chiesa è stata edificata al posto dell’ospizio dal 1040 al 1100 e poi ricostruita in stile gotico più o meno nel 1350. Le famiglie che più di altre finanziarono la ricostruzione sono gli Alberti, i Pepi, i Bagnesi e anche gli Alighieri, infatti gli stemmi di queste famiglie capeggiano incisi sui pilastri ottagonali e sulle pareti.
Il primo priore della chiesa fu Gherardello da Firenze un grande musicista e compositore dell’Ars Nova italiana.
La facciata esterna è a forma di capanna in stile romanico, la porta è sormontata da una lunetta ad arco sesto acuto, sopra ancora una monofora. Il tetto spiovente si caratterizza da archetti che si continuano sul fianco sinistro. Alla destra della porta principale un’altra piccola porta anch’essa sormontata da una lunetta.
All’interno la chiesa appare a tre navate la centrale più ampia e alta e le due laterali più esili e leggermente più basse separate da pilastri ottagonali con capitelli scolpiti. Nella navata di sinistra si ritrovano affreschi raffiguranti San Cristoforo mentre nella navata di destra sono presenti due cappelle con altari, nel primo si ritrova San Remigio che battezza Re Clodoveo e nel secondo i resti di un affresco di San Sigismondo. Nelle cappelle terminali entrambe quadrangolari si trovano l’Immacolata Concezione di Jacopo Chimenti e nell’altra un dipinto della Madonna con Bambino di incerta attribuzione, forse di Gaddo Gaddi. Il presbiterio centrale si innalza su alcuni gradini.
Sopra l’ingresso della sagrestia nella navata di destra si ritrova l’organo a canne, uno strumento del 1584 successivamente modificato e migliorato ed infine restaurato nel 2001.
Nel chiostro annesso alla chiesa, si trova una statua in bronzo raffigurante San Pio da Pietrelcina apposta nel 1998.