Si tratta di uno dei più famosi proverbi della tradizione italiana secondo il quale se una persona intraprende da sola un’attività, riesce a portarla a termine di solito meglio di quanto potrebbe fare insieme ad altre persone.
Il “tre” è sempre stato considerato il numero perfetto e nell’antichità si pensava che un’azione eseguita congiuntamente da tre persone avrebbe ottenuto un risultato ottimale. Ma nella realtà, se gli sforzi, le idee e la progettazione dell’evento non venivano accordati all’unisono tra le tre persone, il risultato era davvero deludente.
La morale di questo adagio è che non bisogna sempre aspettare la collaborazione degli altri o dipendere totalmente dal loro aiuto lasciando scorrere il tempo inutilmente, ma piuttosto occorre agire da soli nei momenti e nei modi che più ci aggradano.
(da “ADAGI CON BRIO” di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)
Chi fa da se fa per tre