(N.d.R) Oggi ricevo una mail, leggendola ho avuto un groppo in gola, ho visto lo spirito artigiano di Firenze nelle parole che leggevo, mi sono sentito rapito da chi ancora oggi combatte contro la standardizzazione della fabbrica a fronte della
Rodolfo Siviero il detective dell’arte.
Solitamente si ricorda un’opera d’arte o il suo creatore, l’artista, ma mai si ricorda chi quell’opera l’ha salvata. Esiste un personaggio di nascita pisana ma naturalizzato a Firenze che ha fatto del recupero di opere d’arte lo scopo della della sua
Sassetti – Da un rifiuto ricevuto, due capolavori.
Francesco Sassetti, colui che voleva rappresentare la storia di San Francesco, suo santo patrono, nella chiesa più importante dell’ordine domenicano. Francesco Sassetti (1421-1490), banchiere di fiducia di Lorenzo il Magnifico subentrò nel patronato della Cappella del coro di Santa Maria
San Miniato e la leggenda del santo senza testa.
San Miniato al Monte credo che sia una delle chiese di Firenze il cui nome è conosciuto da tutti, come per la Basilica di Santa Croce o la Basilica di Santa Maria Novella, paradossalmente qualcuno può non ricordare il nome
Lampredotto, RE del cibo da strada.
Questo articolo sul lampredotto è in gestazione da molto, devo confessare che parlare del RE del cibo da strada fiorentino non è semplice, quasi mi intimorisce. Troppe storie, troppe varianti, troppe ricette anche se poi alla fine è un cibo semplice,
Ic Che Thai, cucina Thailandese.
Fino a una trentina d’anni fa a Firenze se volevi mangiare asiatico non potevi che rivolgerti a dei ristoranti cinesi. Basso costo e porzioni abbondanti. Poi è venuta la moda del giapponese e dati i pochi ristoranti giapponesi, di solito
Trippa alla fiorentina
Sembra incredibile ma la maggior parte dei piatti tipici ha sempre un’origine povera. Un peccato poi che taluni ingredienti diventino di difficile reperibilità, come si è visto per il cibreo, altri per fortuna si trovano ancora ma spesso da poveri
Cibreo, se si trovano gli ingredienti!
Questo antico piatto della cucina fiorentina è praticamente impossibile da mangiarsi oggi. Come ho evidenziato in altri articoli sulla cucina spesso i piatti tradizionali di origine povera diventano oggetti di culto e da poveri si ritrovano protagonisti, spesso anche nei
Associazione Marginalia una visita teatralizzata al museo Bellini
Abbiamo avuto modo di parlare del Museo Bellini in altre occasioni, per esempio quando abbiamo raccontato “Il segreto del braciere romano” o quando abbiamo partecipato ad una “visita nel novembre del 2016“. L’associazione Maginalia è riuscita ad organizzare una nuova
Pasticceria Stefania e la schiacciata alla fiorentina.
Le pasticcerie a Firenze sono molte e molte di queste sono ottime. Cercheremo di impegnarci per provarne il più possibile e raccontarvi le migliori. 🙂 Una di queste, che ho sempre frequentato quando abitavo in zona stadio, era la Pasticceria
I colori della città: le pietre di Firenze.
Ogni città si configura per la sua storia, per la sua posizione geografica, per il territorio e il paesaggio naturale in cui si inserisce. Sono questi aspetti che le conferisco un carattere; la rendono infatti unica e riconoscibile nelle sue
Pappa al pomodoro.
Ennesimo piatto povero cioè nato in cucine dove gli ingredienti erano pochi e il più delle volte derivati da un orticello. Esattamente come la ribollita o i crostini toscani ed altri piatti poveri storici fiorentini. La pappa al pomodoro è