Nel medioevo le pasticche venivano preparate dagli speziali dopo un lungo procedimento nel quale si pestavano, si riducevano in polvere e si mescolavano diverse erbe medicamentose. Il grosso problema era che questi confetti avevano sempre un gusto estremamente amaro e
A.U.F.O.
A.U.F.O., ovvero a gratisSE (come si dice in Firenze). Niente a che vedere con strani dischi nei cieli! Quando si costruivano opere, come le cattedrali, i materiali impiegati erano senza dazio, questo perchè si trattava di un’opera pubblica di cui
Acqua in bocca! Ssssshhh!
Il prete fiorentino Pirro Giacchi, poeta e letterato vissuto nell’800 nonché autore del “Dizionario del Vernacolo Fiorentino”, ci ha tramandato un aneddoto secondo il quale una popolana era tristemente famosa per essere un’inguaribile pettegola. Per questo motivo veniva trattata male
S. Giorgio e il drago dell’incuria.
Sicuramente vi sarà capitato di vedere più volte l’immagine di S. Giorgio, coperto da una elegante armatura ed armato di spadone, mentre uccide il terribile drago e libera la principessa Silene secondo il racconto fatto di Jacopo da Varagine nella
Mangiare la foglia.
La spiegazione di questo comune modo di dire sembra derivare direttamente dal mondo dell’agricoltura, che per sua natura è già ricolmo di foglie e fogliami. Osservando il comportamento del mondo animale infatti, si può notare che il baco da seta
10 anni della Biblioteca delle Oblate.
I fiorentini sanno chi erano le Oblate, delle suore infermiere che dedicavano la vita alla cura dei malati e alla gestione giornaliera dell’Ospedale di Santa Maria Nuova e dell’ospedale di Careggi. La loro sede era il convento delle Oblate in
Fazzoletti per il rilancio della passione fiorentina!
Questa rivista esalta Firenze, mi par ovvio, ma è giusto anche una critica se qualcosa non va; orbene oggi faccio una critica e la rivolgo per primo proprio a me. Qualche giorno fa con lo Struscio Fiorentino siamo stati a
Meglio un morto in casa che un pisano all’uscio.
Questo proverbio ha una chiara derivazione medievale ma è incerto il luogo di origine poiché tante erano le avversarie della Repubblica di Pisa. I pisani infatti in tempi diversi hanno attaccato e saccheggiato Lucca o intrapreso violente dispute con Firenze
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.
E’ un’espressione proverbiale contadina che si perde nella notte dei tempi. L’origine è dubbia ma appare piuttosto attendibile l’ipotesi secondo la quale il lardo, considerato un alimento semplice e povero, ideale per i lavori più faticosi dato il grande sostegno
Far vedere i sorci verdi.
“Tre topi verdi” dipinti sulla fusoliera color rosso fuoco di ogni aereo era il marchio che caratterizzava la 205° Squadriglia da Bombardamento appartenete al 12° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana, per questo motivo denominata la Squadriglia dei “Sorci Verdi”. Era il
Quando Berta filava.
Quando Berta filava. La leggenda ci rimanda intorno all’anno 750, all’epoca di Pipino il Breve, re dei Franchi, e di sua moglie Bertrada di Laon, detta “Berta la Piedona” perché aveva un piede più lungo dell’altro, madre di Carlomagno e
Comunicazione di servizio: Momentanea sospensione delle pubblicazioni.
Salve La redazione della rivista fiorentina FlorenceCity rende noto che nei giorni 12-13-14 Aprile non ci saranno nuove pubblicazioni in quanto il server di appoggio della rivista viene cambiato. Qualsiasi articolo o modifica eseguita in questi giorni andrebbe persa. Ci