Questa è una Rivista impostata in termini ludici, si parla di storia, di segreti, di leggende, di uomini importanti, di fatti strani, di immagini stupende, di tutto ciò che riguarda Firenze. Ogni tanto compaiono dei fuoriporta, cioè degli articoli che
Non stare più nella pelle.
Nelle sue “Satire” il poeta romano Orazio cita una delle favole di Fedro, nella quale una rana si era messa in testa di diventare grossa come un bue. Cominciò così a gonfiarsi d’acqua e, incoraggiata dai primi consistenti risultati, si
Moglie e buoi dei paesi tuoi.
Si tratta di un antico detto, frutto della saggezza popolare contadina, ormai antiquato e in contrasto con l’ampliamento e l’integrazione della società moderna. Nell’antichità la moglie era infatti il fulcro intorno al quale ruotava il nucleo familiare, mentre i buoi
Le tombe dei boia.
Il boia era uno e il mestiere era tramandato di padre in figlio quindi nei tempi si son succeduti molti boia e se il figlio non era generato si nominava un altro boia. Gli assassini della giustizia erano necessari, ma come
Indorare la pillola.
Nel medioevo le pasticche venivano preparate dagli speziali dopo un lungo procedimento nel quale si pestavano, si riducevano in polvere e si mescolavano diverse erbe medicamentose. Il grosso problema era che questi confetti avevano sempre un gusto estremamente amaro e
A.U.F.O.
A.U.F.O., ovvero a gratisSE (come si dice in Firenze). Niente a che vedere con strani dischi nei cieli! Quando si costruivano opere, come le cattedrali, i materiali impiegati erano senza dazio, questo perchè si trattava di un’opera pubblica di cui
Acqua in bocca! Ssssshhh!
Il prete fiorentino Pirro Giacchi, poeta e letterato vissuto nell’800 nonché autore del “Dizionario del Vernacolo Fiorentino”, ci ha tramandato un aneddoto secondo il quale una popolana era tristemente famosa per essere un’inguaribile pettegola. Per questo motivo veniva trattata male
S. Giorgio e il drago dell’incuria.
Sicuramente vi sarà capitato di vedere più volte l’immagine di S. Giorgio, coperto da una elegante armatura ed armato di spadone, mentre uccide il terribile drago e libera la principessa Silene secondo il racconto fatto di Jacopo da Varagine nella
Mangiare la foglia.
La spiegazione di questo comune modo di dire sembra derivare direttamente dal mondo dell’agricoltura, che per sua natura è già ricolmo di foglie e fogliami. Osservando il comportamento del mondo animale infatti, si può notare che il baco da seta
10 anni della Biblioteca delle Oblate.
I fiorentini sanno chi erano le Oblate, delle suore infermiere che dedicavano la vita alla cura dei malati e alla gestione giornaliera dell’Ospedale di Santa Maria Nuova e dell’ospedale di Careggi. La loro sede era il convento delle Oblate in
Fazzoletti per il rilancio della passione fiorentina!
Questa rivista esalta Firenze, mi par ovvio, ma è giusto anche una critica se qualcosa non va; orbene oggi faccio una critica e la rivolgo per primo proprio a me. Qualche giorno fa con lo Struscio Fiorentino siamo stati a
Meglio un morto in casa che un pisano all’uscio.
Questo proverbio ha una chiara derivazione medievale ma è incerto il luogo di origine poiché tante erano le avversarie della Repubblica di Pisa. I pisani infatti in tempi diversi hanno attaccato e saccheggiato Lucca o intrapreso violente dispute con Firenze