Nella Firenze medievale gli uomini introdussero l’usanza di coprirsi le gambe, il bacino e anche il sedere con una calzamaglia piuttosto aderente, sorretta da un nastro che veniva legato alla vita e che faceva le funzioni del moderno elastico pur
Avuta la grazia gabbato lo Santo
Nelle terzine 7 – 9 del XXXII canto dell’Inferno si legge: “che non è impresa da pigliare a gabbo, descriver fondo a tutto l’Universo, né da lingua che chiami mamma e babbo”. In questo caso Dante con il termine “pigliare
Il gol della bandiera
Durante le partite del Calcio Storico, nella Firenze rinascimentale, a bordo campo venivano issate due lunghe pertiche sulle quali si alzavano, nel corso del gioco, delle piccole bandiere con i colori delle squadre avversarie. Lo scopo era quello di segnalare
Buonanotte al secchio!
Nelle aie dei casolari delle antiche campagne toscane e al centro delle piazze delle nostre città medievali si innalzavano i pozzi, semplici ma indispensabili strutture, spesso di forma circolare, dai quali si estraeva l’acqua per il fabbisogno giornaliero delle famiglie.
Fare una figura barbina
Nell’antica Grecia venivano chiamate con il termine “Barbaros” tutte quelle persone che erano incapaci di esprimersi in modo chiaro o che lo facevano in maniera gretta e volgare. Ancora oggi si definisce “barbaro” colui che è selvaggio e non civilizzato.
Il partito politico
Costruito intorno al 1300, il Palagio di Parte Guelfa è stato la sede storica del partito politico dei Guelfi fiorentini sia durante la guerra contro i Ghibellini sia in epoca successiva e proprio per questo motivo ne ha conservato il
Qui gatta ci cova
Nell’antica cultura contadina il gatto, dietro quella sua aria sorniona, ha sempre rappresentato l’animale ambiguo e opportunista, che non ispirava sempre fiducia tanto da arrivare a essere sinonimo di “sospetto”. Se si considera che il gatto è notoriamente un mammifero,
Fare melina
Sembra che l’espressione derivi da un antico passatempo goliardico diffuso a Bologna e Firenze che consisteva nel lanciare tra amici un cappello facendolo passare sopra la testa del proprietario senza farglielo prendere. Questo gioco si chiamava appunto “fare melina” (volgarmente
Non c’è due senza tre
La base di questo proverbio gioca sul fatto che, se un evento non è unico ma si ripete almeno due volte, si presume che si ripeterà ancora nel tempo. Dicendo “non c’è due senza tre” ci si augura perciò che
Morbido come ‘na sugna!
Morbido come ‘na sugna! Persona debole di carattere che si riesce facilmente a manipolare. Oggetto facilmente modellabile. o ancora fare morbido come ‘na sugna! stancare, estenuare uno con lamentele, oppure estremizzando, picchiare una persona fino a renderlo morbido come ‘na
Tu mi sembri un buriglion di merda!
“NdR. Ci scusiamo con chi si scandalizzerà per la volgarità della frase fiorentina, ma noi fiorentinacci sian fatti male e quando s’ha da dire e si dice, e non un ci si perita di usar brutte parole; cosi almeno per
Chi non beve in compagnia o è un ladro o una spia.
Secondo la massima latina “in vino veritas”, quando una persona ha bevuto dice sempre la verità. Quindi chi non vuole bere in compagnia è perché ha qualcosa da nascondere. L’usanza di alzare i calici e bere alla salute dei commensali,