Tutti conoscono questa espressione, “avere il braccino corto”, utilizzata per indicare una persona molto avara. E’ l’accezione comune di “braccino corto” va a significare “così corto che non arriva al portafoglio”. In realtà sembra che l’origine di questo modo di dire
Bufalo Bill a Firenze.
Durante la primavera del 1890 un manipolo di circa 600 persone, tra cui almeno un centinaio di indiani, si accamparono nei prati della Zecca, sulle rive dell’Arno. Al loro seguito 160 cavalli, 10 o addirittura 15 bufali, cervi, alci e
POLTERGEIST a Firenze, insomma fantasmi!
(N.d.R.) I fantasmi a Firenze non son frequenti, ma dei casi si sono registrati, non di famosi, ma di sicuro interessanti. Certo taluni si son rivelati un errore, come nel caso di Ginevra degli Almieri, altri sono conosciuti più localmente come
L’uomo della forchetta.
Alla fine dell’800 a Firenze accadde una drammatica storia, narrata dai giornali dell’epoca: un giovane tappezziere, Egisto Cipriani, rimase fortemente basito da un prestigiatore cinese, il quale si infilava una sciabola in gola durante un suo spettacolo all’Arena Nazionale di
Grandi Magazzini Duilio 48, per gente di buona memoria.
I grandi store cambiano, nuove marche, nuove avventure, nuovi proprietari, ma i palazzi restano gli stessi, spesso vengono deturpati per inseguire la modernità, quando invece inseguire la leggenda o la memoria è spesso più proficuo. Oggi all’angolo fra via dei
La Piagnona e la vendetta.
Se cercate il significato di piagnone sul dizionario (Treccani) trovate: “piagnone /pja’ɲone/ [der. di piagnere], fam. – ■ s. m. (f. -a) [chi piange o si lamenta in continuazione], in pratica sono coloro che per ogni sciocchezza si sciolgono in lacrime e lamenti.
Caravaggio, tre opere in cambio della vita.
Caravaggio, lo sanno tutti, era una testa matta, un grande artista che ha raggiunto fama e agiatezza grazie al suo immenso talento, ma era anche un mezzo delinquente e un rissoso soggetto. Sotto questo aspetto somiglia molto a Benvenuto Cellini.
Firenze: Albero di Natale o Ceppo Fiorentino?
Qualche tempo fa durante l’intervista a Luciano Artusi conobbi il Ceppo Fiorentino. Artusi ci raccontò di cosa si trattava e spinse la mia curiosità a informarmi meglio. Si trova la storia del Ceppo fiorentino in un bellissimo articolo di Carlo
Costantino Davanzati e la “tosatura” dei fiorini.
La storia di Firenze ricorda la vita disgraziata, e la fine miseranda, di Costantino Davanzati, nato di famiglia ricchissima e potente e ciononostante riuscito un fior di delinquente e di farabutto. La famiglia Davanzati è certamente più nota oggi per
Le merende dei piccoli fiorentini di un tempo.
Quando ero bambina, la merenda era un momento rituale… Tutti in cucina, attorno al tavolo, con gli occhi che arrivavano appena al di sopra del piano, ad osservare la nonna che prendeva un tagliere, il coltello a seghetto ed un
Gli scherzi di Buffalmacco.
Come in tutte le categorie di persone, anche tra gli artisti vi sono sempre stati dei burloni. Nella Firenze del ‘300 ve ne fu uno in particolare, un pittore soprattutto di tabernacoli, che passava più tempo a burlarsi del prossimo
Ladruncoli di quartiere, ma con codice d’onore.
Un’altra storia di Cecino. Subito dopo la seconda grande guerra, fra gli anni 40 e 60 a Firenze non si respirava aria di ricchezza, come in tutta Italia, anzi l’arte d’arrangiarsi era di primaria necessità. Oggi sembra brutto, ma all’epoca