Gualdrada donna di carattere. Le donne a Firenze nei sei secoli passati sono state trattate dall’uomo come un oggetto, da usare per fini politici e per alleanze nelle varie dispute fra opposte fazioni e null’altro. Ci furono alcuni poeti che
Leonardo da Vinci e Pier Soderini: Fiorini d’oro e veleni per la Battaglia di Anghiari.
Stampato a Firenze e pubblicato nel 1840, “Carteggio inedito d’artisti dei secoli XIV, XV, XVI“ è una raccolta di documenti storici, lettere ma anche decreti di antiche repubbliche e “cadenti municipi“, ritrovati negli archivi, poi scelti e testo dei quali
10 giugno 1304: Firenze va a fuoco.
Nel 1304 a Firenze scoppiò un grande incendio, di natura dolosa. Ad appiccare il fuoco fu il priore di San Pier Scheraggio, Neri degli Abati, inizialmente in Orsanmichele e successivamente alle case dei Caponsacchi, tra Il Mercato Vecchio e Calimala,
Benvenuto Cellini, artista e combattente.
Come sempre da buon romano, legato però da un cordone ombelicale a Firenze, cerco spunti che leghino le due città. Non un solo artista importante rinascimentale, medievale, o comunque storico è legato alle due città, ma diversi. Uno meraviglioso di
Girolamo Savonarola: la sua storia, la sua morte.
Girolamo Savonarola nacque a Ferrara il 21 settembre 1452, figlio del mercante Niccolò di Michele della Savonarola e di Elena Bonacolsi o Bonacossi, discendente della famiglia Bonacolsi già signori di Mantova. La famiglia del futuro frate si era trasferita in
I Laudesi in Firenze.
A partire dal Tredicesimo secolo in mezzo alle liti, alle discordie tra le famiglie dei guelfi e dei ghibellini si udivano in Firenze, come in altre città italiane, i canti di laudi sacre di confraternite o compagnie di uomini e
Gli eroi dell’assedio – Firenze 1530.
Nel suo girovagare per accontentare i suoi committenti, Michelangelo Buonarroti nell’anno 1527 ebbe notizia della caduta e il sacco di Roma da parte dei Lanzichenecchi dell’Imperatore Carlo V, e del rifugio del Papa Medici Clemente VII a Castel Sant’Angelo. Tornò
Il fuoco pasquale o scoppio del carro.
La crociata per liberare la terra Santa dagli arabi venne bandita durante il concilio di Clermont nel 1095 da Papa Urbano II. Questo perchè ascoltando le notizie dei mercanti che narravano le violenze a cui venivano sottoposti i pellegrini che
Il Granduca ed il Campanile.
Il campanile della chiesa di Santo Spirito venne realizzato, posteriormente alla basilica, su disegno di Baccio d’Agnolo. Francesco Lumachi, nella sua guida “Firenze e dintorni” ci racconta di un aneddoto a proposito del campanile. Il 5 agosto 1652, durante un
Michelangelo e il suo cognome.
Seppur particolarmente famoso Michelangelo raramente veniva associato al suo cognome. In realtà l’artista ne aveva due, Buonarroti, quello più conosciuto ed anche Simone. In un periodo in cui facilmente un nome veniva distorto, (così come abbiamo visto per Dante Alighieri)
La rivolta dei Ciompi.
Il tumulto del popolo minuto, meglio conosciuto con il nome spregiativo di “Ciompi”, fu la rivolta dei lavoratori più umili avvenuta in Firenze dal mese di giugno all’agosto del 1378. Erano chiamati “Ciompi” o “Scardassieri”, cardatori della lana o battilani,
I nostri cognomi all’epoca dell’Alighieri.
Nel 1300 il cognome non era inteso come lo intendiamo oggi, quello che accompagnava il nome di un individuo per distinguerlo da un altro era l’aggiunta di un soprannome, il nome del mestiere che svolgeva , il nome del luogo