Diciamocelo pure… chi di noi non si è chiesto almeno una volta cosa si prova visitando i luoghi in cui si sono svolti i peggiori delitti? Cosa si respira dove un tempo le pareti si sono macchiate di sangue, tra
La Beppa Fioraia.
La storia di Firenze non è fatta solo di nobili famiglie, di granduchi e di grandi artisti conosciuti in tutto il mondo, ma anche di semplici persone “del popolo” che, ancora più degli altri, rappresentano la vera essenza della nostra
Benvenuto Cellini una vita di arte e risse.
Nasce a Firenze nel 1500 e morirà, sempre a Firenze, nel 1571. È stato un grande artista, scultore e orafo nonché scrittore, considerato da tutti un importante artista del manierismo. Ancora oggi a Firenze al numero 4 di Via Chiara
Livia Raimondi, storia di un’amante. Seconda parte.
Per leggere la prima parte Seconda parte …nell’agiatezza ed a questa fu aggiunta una pensione da spendersi al di fuori dell’ Austria, accordata dal giovane imperatore Francesco II, figlio e successore di Leopoldo II. Per Livia iniziò un vero e
Intervista a Luciano Artusi, anima di Firenze.
Esiste una persona a Firenze che incarna la città stessa. Sindaci, Assessori, Giunte sono politicamente i timoni, ma non certo l’anima della città. Per essere parte dell’anima della città si deve viverla. Luciano Artusi non solo la vive, ma l’ha
Livia Raimondi, storia di un’amante.
Era il 27 marzo 1799 quando i francesi entrarono a Firenze, passando attraverso quell’arco trionfale, che era stato eretto sessanta anni prima per la venuta dei Lorena, in piazza di Porta San Gallo, l’attuale piazza della Libertà. Recavano un ramoscello
L’eremita e la sua torre (seconda parte).
(Seconda Parte – leggi prima parte) Prima che la costruzione delle scuderie reali e del viale dei colli, e successivamente la lottizzazione di epoca fascista del Bobolino, impedissero l’accesso alla collina che sale verso il Forte di Belvedere, all’esterno delle mura correva
L’eremita e la sua torre (prima parte)
(Prima parte – leggi seconda parte) E’ noto che il tratto delle antiche mura che è sopravvissuto alle demolizioni di Firenze capitale è quello di oltrarno che va dalla porta S. Pier Gattolini – attuale porta Romana – alla porta
Antonio Meucci, fiorentino illustre.
Oggi se dici telefono sei un matusa, oggi si dice smartefone, almeno a Firenze, nel resto d’Italia si chiamano smartphone. Se ci pensate bene in 160 anni siamo passati dalla semplice trasmissione di una gracchiante voce attraverso un cavo ad
Una storia di morte e amore per Ginevra degli Almieri.
Il matrimonio combinato sembra un antico ricordo ma nella realtà esiste ancora. Le famiglie si mettono d’accordo per unire i loro figli in un matrimonio conveniente per entrambi e si caratterizza per il consenso dato dai figli stessi. Il matrimonio
Rodolfo Siviero il detective dell’arte.
Solitamente si ricorda un’opera d’arte o il suo creatore, l’artista, ma mai si ricorda chi quell’opera l’ha salvata. Esiste un personaggio di nascita pisana ma naturalizzato a Firenze che ha fatto del recupero di opere d’arte lo scopo della della sua
Sassetti – Da un rifiuto ricevuto, due capolavori.
Francesco Sassetti, colui che voleva rappresentare la storia di San Francesco, suo santo patrono, nella chiesa più importante dell’ordine domenicano. Francesco Sassetti (1421-1490), banchiere di fiducia di Lorenzo il Magnifico subentrò nel patronato della Cappella del coro di Santa Maria