Il Duomo di Firenze racchiude tesori e storie, una delle tante sono i lavori infiniti, cominciati nel 1296 e terminati nel 1436. Firenze non baderà a spese pur di far invidia alle altre città e confermare il potere e l’arte
I caffè storici fiorentini.
I caffè storici di Firenze, alcuni dei quali ancora oggi aperti al pubblico, sono stati fin dalla metà del 1800 luoghi di ritrovo dell’intellighenzia cittadina, ambienti dove la discussione culturale e politica era di casa. Nei caffè di piazza della
Le tombe dei boia.
Il boia era uno e il mestiere era tramandato di padre in figlio quindi nei tempi si son succeduti molti boia e se il figlio non era generato si nominava un altro boia. Gli assassini della giustizia erano necessari, ma come
Dante e la sua Casa.
È lo stesso Sommo Poeta che ci indica il suo domicilio ponendolo in un’area tra la chiesa di San Martino, la Badia Fiorentina e la chiesa di Santa Margherita de’ Cerchi, luoghi per altro ancora oggi esistenti e visitabili. Non
Rosticcerie, venditori ambulanti e caffè a Firenze nel XVIII secolo
Quando, scorrendo nel tempo, le osterie furono abbandonate dai pensatori e dagli artisti e non furono più luogo di conversari e di burle imbastite o vissute, si trasformarono in quelle che sono oggi le nostre trattorie. Siamo a Firenze intorno al
La prigionia segreta di Michelangelo.
Alcune sono leggende altre storie deformate dal tempo, alcune riguardano opere d’arte, altre personaggi illustri, ma tutte sono desiderio di sapere. Ricordate l’assedio di Firenze del 1529 ad opera di Carlo V, ne abbiamo parlato in questo pezzo. Concludo quel
Dante, i Guelfi Bianchi e i Guelfi Neri.
Nel 1300 per motivi politici ed economici il partito dei Guelfi si divise in due fazioni tra loro opposte: i Guelfi Bianchi capitanati dalla famiglia dei Cerchi e filopopolari e quella dei Neri con a capo i Donati più filoborghesi.
Le Buchette del Vino ovvero il vino “alla finestra”.
Tempo fa Parigi ha chiesto all’Unesco di riconoscere come Patrimonio Mondiale dell’Umanità i suoi caratteristici tetti grigi irti di comignoli. In effetti gli spioventi parigini hanno ispirato poeti, scrittori e musicisti (Puccini, nella Boheme, fa cantare a Rodolfo: “Nei cieli
S. Giorgio e il drago dell’incuria.
Sicuramente vi sarà capitato di vedere più volte l’immagine di S. Giorgio, coperto da una elegante armatura ed armato di spadone, mentre uccide il terribile drago e libera la principessa Silene secondo il racconto fatto di Jacopo da Varagine nella
Osterie, strade, antichi mangiari a Firenze nel XV secolo.
Siamo a Firenze in un periodo di grande splendore e crescita e magnificenza sia economica che culturale. Magnificenza e opulenza che spesso si accompagnano a costumi non sempre morigerati come aveva voluto sottolineare Dante quando parlava della Firenze della cerchia
Botteghe di un tempo: Bizzarri
Oggi girare per le strade del centro, ad un fiorentino doc, crea quasi disagio. I negozi si assomigliano tutti e tutti assomigliano a ipertecnologici bazar pieni di luci e specchi. Insegne che contrastano con le pietre dei palazzi, interni che
I Guelfi e i Ghibellini.
Sappiamo che Dante apparteneva alla fazione dei Guelfi ma perché e qual è l’origine di questi due gruppi? L’origine dei nomi risale al 1125, dopo la morte di Enrico V si ebbero lotte per la successione tra bavaresi e sassoni