Scarperia è una frazione del nuovo Comune nato nel 2014, nato dall’unione con San Piero a Sieve. E’ famoso nel mondo per la produzione artigianale del ferri taglienti, specificatamente dei coltelli di tutte le fogge e misure.
I Conti Ubaldini della Pila da Polcanto (forse di origine Longobarda) erano i Signori di tutto il territorio del Mugello, da loro governato dal VII secolo al 1373, quando vennero sconfitti dopo una strenua difesa nel castello di Palazzuolo sul Senio, del Conte Maghinardo del Frassino ultimo difensore del territorio della famiglia Comitale.
Con la sconfitta dei Feudatari di quelle terre, il Consiglio dei Cento della Repubblica Fiorentina (era la parte interessata per gli aspetti economici), deliberò di edificare una Cittadella Fortificata nella “Terra Nova”, per difendere la Repubblica da eventuali attacchi provenienti dal nord. Venne stabilito di costruirla ai piedi dell’Appennino sulla strada per Bologna. La prima pietra venne posta il giorno 7 settembre 1306, considerato il giorno di fondazione del castello. Il nome di Castel San Barnaba gli fu dato in ricordo della vittoria contro i Ghibellini di Arezzo dell’11 giugno 1289.
Piero Bargellini nella Splendida Storia di Firenze, ci racconta che i mugellani, furono acerrimi nemici dei fiorentini, attaccandoli con azioni di guerriglia portata in ogni occasione. Durante l’inverno gli indomiti guerriglieri, solevano coprirsi con le pelli dei lupi uccisi, e avvicinandosi alle mura del castello, nascondendosi sotto la neve, ululavano senza posa per impaurire i difensori.
Per l’erigendo Palazzo del Capitano e poi del Podestà della “Terra Nova” venne stabilito di edificarlo vicino al distrutto Catello di Montaccianico nel 1306 dall’esercito fiorentino. Negli anni seguenti fu ampliato per divenire Palazzo Signorile.
Nel quindicesimo secolo, la Repubblica Fiorentina con un decreto dell’11 aprile del 1515, Castel San Barnaba divenne un avamposto con una guarnigione e un Vicario nominato da Firenze. Questo Magistrato rimaneva in carica per sei mesi rinnovabili nel caso fosse necessario. Prendeva possesso del castello, che diventava sede del Vicariato.
Il paese di Scarperia ebbe un ruolo importante nella difesa della strada per Bologna.
Nel 1351 l’Arcivescovo di Milano Giovanni Visconti, incitò il suo parente omonimo Giovanni Visconti di Oleggio Governatore di Bologna a muovere guerra contro Firenze per conquistare i territori Guelfi, e condurli alla parte Ghibellina e sotto Milano. Quando giunse la notizia in città i cittadini designati alla difesa dei confini e dei territori minacciati dalle truppe milanesi, furono scelti fra gli “imborsati” appartenenti tra i Magnati e Popolo Grasso. Questi sorteggiati ordinarono di preparare le truppe da inviare al castello di San Barnaba formate da professionisti della guerra, con numerosi arcieri e balestrieri che risulteranno decisivi nello sconfiggere gli assedianti.
I difensori del castello resistettero agli assalti dei milanesi, riuscendo a neutralizzare una “Mina” organizzata dai Viscontei, destinata a far crollare il muro di cinta, e successivamente respingere un assalto con le scale portate dagli assedianti, fatti precipitare nel vuoto o uccisi. Questa vittoria dei difensori del castello, venne ricompensata da Firenze, autorizzando Scarperia a fregiarsi della insegna fiorentina; Giglio rosso in campo bianco.
Negli anni sessanta del secolo scorso, dopo accurate ricerche storiche da parte di Luciano Artusi e membri del Comune di Scarperia, è stata riesumata la festa del “Di Otto”, individuata nel giorno otto di settembre, festa della Natività della Madonna, e giorno in cui si insediava il Vicario entrante nominato da Firenze con feste e giuochi rurali. Corsa nelle Bigonce, Corsa sui mattoni, Lancio di coltelli, Lancio dei cerchi, Salita sulla pertica, Tiro alla fune. E la mostra dei ferri taglienti.
Con la partecipazione del Corteo della Repubblica Fiorentina, che scorta il Vicario entrante. In quel giorno si rievoca l’episodio che si rifà ad un momento storico avvenuto nel settembre del 1545, il passaggio dei poteri fra Albertaccio di Andrea Corsini e Carlo di Roberto Acciaioli. Dopo il saluto al Vicario uscente, iniziano i giochi fra i vari rioni della terra del Mugello. Al termine dei giochi la squadra vincente ritira il Palio riservato ai vincitori per conservalo nella loro sede.
Castel San Barnaba ovvero Scarperia
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