Cosa fate a Capodanno? Avete già fissato il cenone? Avete intenzione di ballare fino all’alba?
Forza, muoviamoci, è stasera, non vorrete mica restare a casa!!
No, non mi sono bevuta il cervello, tranquilli! Oggi è davvero Capodanno, il “nostro” Capodanno!
A Firenze, come tutti sanno, il Capodanno si festeggia il 25 marzo. Ma quanti ne conoscono il motivo? Molti meno, temo… Vediamo di far luce su questo curioso mistero!
Per secoli il Capodanno a Firenze è stato festeggiato il 25 marzo, il giorno in cui viene festeggiata l’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele alla Vergine Maria. Esattamente nove mesi prima del Natale. Non è un caso che i festeggiamenti del Capodanno fiorentino si svolgano in piazza Santissima Annunziata.
Nel 1582 entrò in vigore il calendario gregoriano, che fissava la data di inizio dell’anno al giorno 1° gennaio; tutto lo Stivale accettò di buon grado questa innovazione, ma non noi, per noi, per Firenze e tutto il Granducato di Toscana, l’anno continuava ad iniziare il 25 marzo, e non come “tradizione” portata avanti nonostante tutto. Era effettivamente così, l’anno iniziava il giorno 25 marzo, a tutti gli effetti civili, giuridici, economici… fin quando, nel 1749, il Granduca Francesco II di Lorena impose che, per le scritture pubbliche e gli usi commerciali, l’anno dovesse avere inizio il 1° gennaio, come nel resto d’Italia: il calendario gregoriano ebbe la meglio e dal 1750 ci siamo dovuti uniformare al resto del mondo.
Sotto la Loggia dell’Orcagna venne apposta una targa in marmo che sanciva il fatto, dove appare questa iscrizione:
IMP. CAES. FRANCISCUS PIUS FELIX AUG.
LOTHARINGIAE BARRI ET MAGNUS ETRURIAE DUX
BONO REIP. NATUS CUSTOS LIBERTATIS
AMPLIFICATOR PACIS CONCORDIAE VINDEX
SAECULI RESTITUTOR
HUMANAE SALUTIS EPOCHAM ANNOSQ. AB TUSCIAE
POPULIS DIVERSO INITIO COMPUTARI SOLITOS
AD OMNEM CONFUSIONEM ET DISCERNENDAE
AETATIS DIFFICULTATEM AMOLIENDAM UNA EADEMQ.
FORMA ET COMMUNIBUS AUSPICIS AB UNIVERSIS
LEGE LATA XII KL. DECEMBREIS ANNO MDCCXXXXVIIII
INCHOARI ITA IUSSIT UT NON QUEMADMODUM PRAETER
ROMANI IMPERI MOREM HACTENUS SERVATUM
FUERAT SED VERTENTE ANNO MDCCL AC DEINCEPS
IN PERPETUUM KALENDAE IANUARIAE QUAE NOVUM
ANNUM APERIUNT CETERIS GENTIBUS UNANIMI ETIAM
TUSCORUM IN CONSIGNANDIS TEMPORIBUS CONSENSIONE
CELEBRARENTUR
“L’Imperatore Cesare Francesco, Pio, Fortunato, Augusto, Duca di Lorena e Bar e Granduca di Toscana, nato per il benessere della collettività, guardiano della libertà, amplificatore della pace, difensore della concordia, salvatore del mondo; allo scopo di evitare ogni confusione e difficoltà nel discernere il tempo ha comandato, con legge del 20 novembre del 1749, che l’epoca e gli anni della salvezza dell’uomo, che solevano essere conteggiati dalle popolazioni toscane a partire da diversi giorni, vengano da tutti fatti iniziare in un unico e identico modo, così che non venga più osservato il precedente costume, contrario a quello dell’Impero Romano, ma che a partire dal prossimo anno 1750 e in perpetuo, il primo gennaio che segna l’inizio del nuovo anno presso gli altri popoli, venga celebrato e usato nel conteggio del tempo anche col consenso del popolo toscano”.
Ma torniamo a parlare del Capodanno fiorentino.
Le celebrazioni del capodanno avevano luogo in piazza Santissima Annunziata, dove la basilica mariana costituiva la meta del pellegrinaggio che i fedeli intraprendevano ogni anno, per venerare l’immagine miracolosa della Madonna, custodita all’interno della chiesa.
Nella piazza aveva luogo la fiera: c’erano tantissime bancarelle, che vendevano dolcetti, prodotti alimentari, ma anche candele, fiori e piccoli oggetti da offrire alla Madonna come ex-voto.
I padri Serviti, per allietare la popolazione accorsa, facevano suonare delle bellissime musiche dall’organista della basilica.
Ancora oggi nella Piazza Santissima Annunziata il 25 marzo si svolge la fiera, certamente una festa più laica rispetto ad un tempo, ma tuttora sentita ed apprezzata.
Una piccola curiosità: anche Pisa festeggiava il Capodanno il 25 marzo, ma si sa… non è mai corso buon sangue tra pisani e fiorentini, e neanche questa data poteva accomunarci: infatti, mentre a Firenze il 25 marzo l’anno iniziava, a Pisa l’anno finiva !!