Anche il Battistero, è provato da antiche testimonianze, aveva un percorso aereo che lo collegava alla canonica e al palazzo vescovile, per motivi di comodità, ma in modo particolare di sicurezza.

Erano tempi difficili e questi passaggi, lontani dai rischi delle strade e dei tumulti, erano all’ordine del giorno. Esempi più conosciuti di questa pratica erano le torri, tra le quali, attraverso un ingegnoso sistema di travi ed assi di legno, venivano creati dei veri e propri corridoi aerei per potersi spostare agevolmente dall’una all’altra senza offrire possibilità di accesso ai nemici.

Esisteva in pratica una “rete viaria” alternativa e intricata, sospesa fra cielo e terra.

La passerella del Battistero permetteva al vescovo, ai prelati e ai chierici di entrare dalla finestra-porticciola nel lato nord adiacente all’abside, di scendere al matroneo e da lì arrivare al piano dell’edificio sacro.

Nel centro del Battistero c’era il fonte ottagonale, con al centro una vasca quadrata, che fu distrutto nel 1576 a causa dei lavori di rinnovamento ordinati per il solenne battesimo di Don Filippo de’ Medici, primogenito del granduca Francesco I.

Il fonte romanico del “bel San Giovanni” era quello descritto da Dante Alighieri e se si scende nei sotterranei del Battistero, se ne possono ancora vedere alcuni resti. Nel 1912-15 gli scavi effettuati riportarono alla luce il massiccio muro di fondazione e i condotti dell’acqua, di cui uno serviva per riempire la vasca e l’altro per svuotarla. Il primo – “un canale di piombo” – era in comunicazione con la doccia del tetto, “sicché la vasca veniva alimentata dalle pure acque piovane”. L’altro era “un condotto in terracotta protetta da una custodia di pietre commesse a calcina”. In queste arcaiche “tubature” ogni anno passarono enormi quantità d’acqua, fino a quando nella vasca fu praticato il battesimo per immersione.

Nel corso del Duecento, però, si andò affermando il rito “per infusione”. È possibile, quindi, che già allora nella vasca asciutta fossero posti i “battezzatòri”, cioè le anfore che contenevano lo stretto necessario per le cerimonie.

 

Gabriella Bazzani Madonna delle Cerimonie
Battistero, il suo ponte e la sua fonte battesimale
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Un pensiero su “Battistero, il suo ponte e la sua fonte battesimale

  • 26 Ottobre 2024 alle 23:52
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    Ohh! Bravissima, anche questa non la sapevo! Le chiedo è possibile vedere ancora i sotterranei del Battistero? Mi piacerebbe moltissimo, magari con una guida come lei. Che ne dice?
    Quando vuole naturalmente, anzi sarebbe meglio forse il prossimo anno, ormai abbastanza vicino.

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