Generalmente nelle città medievali era vietato portare le armi con se, erano esentati dal divieto i militari, le guardie e i nobili. Questo per evitare disordini, liti armate con relativi feriti o morti. La proibizione di Firenze così come in altre città rendeva noto a chi avesse le orecchie dure, che le armi non potevano essere tenute in città neanche nelle proprie case, anche se, dai vari divieti emanati era passato del tempo e molte persone facevano “orecchie da mercante”, per meglio dire facevano finta di non ricordare.
Di tanto in tanto quindi le autorità locali rammentavano con espliciti e rinnovati divieti questo obbligo sottolineandone le sanzioni e spesso inasprendo le sanzioni. In questo nuovo bando fiorentino viene rammentato agli abitanti che è vietata la detenzione di armi a qualsiasi ceto sociale e sesso nell’area compresa delle 8 miglia dalla città. Se qualcuno ancora cercasse di ignorare o di non capire l’avviso, viene fatto un elenco di tutte quelle che vengono considerate armi, sia da fuoco (nel XVI secolo piuttosto diffuse), che delle armi bianche.
Perciò: archibugi, scoppi, polvere da sparo, ma anche spade, daghe, pugnali, spuntoni, spiedi, o armi in asta come partigiane, alabarde, ma anche corazze, guanti di maglia, giachi, giubboni a piastre e armi da getto come balestre e archi.
Viene sollecitato il popolo che il divieto sarà attivo entro 8 giorni dalla pubblicazione del bando, vanno quindi consegnate le armi, a rischio della propria testa e della confisca di tutti i propri beni entro questo termine. Nel bando, come già detto viene specificato che la proibizione non riguarda i soldati, le famiglie nobili e i propri servitori.
Solitamente nelle antiche città medievali le armi cittadine venivano tenute, conservate e controllate in una sorta di magazzino che, udite udite, era chiamata “osteria” di cui “l’oste” era il responsabile!
Le armi erano distribuite in caso di pericolo da questo responsabile, non a caso in alcuni resoconti di battaglie medievali si parla di “osti” come di formazioni armate, tant’è che la parola “ostile” deriverebbe da questo luogo.
Nell’osteria poi ci si radunava per mangiare e bere, da lì è rimasto il significato che oggi conosciamo, benché rare si trovano iconografie che rappresentano questo luogo di incontro e ristoro con armi appese al muro, non certo come alcuni possono credere per una semplice esposizione estetica.
Vi siete mai chiesti perchè quando vi recate in una vecchia osteria a tema medievale trovata esposte delle armi o delle armature?