Baldaccio d’Anghiari al secolo Baldo di Piero Bruni è vissuto ai primi del 1400. Nato ad Anghiari da Piero ed Assunta divenne un famoso condottiero.
La sua famiglia in Anghiari era molto antica, addirittura blasonata, ma questo figlio di nome Baldo si scostò da essa per il suo carattere irruento e attaccabrighe, non a caso ebbe modo di scontrarsi con la giustizia più volte.
Per il popolo il suo nome da Baldo diventò Baldaccio ad indicare non certo un santo.
La sua stessa Famiglia non era a proprio agio in sua presenza e quindi il giovane Baldo decise di dedicarsi alle armi abbandonando la sua dimora, il famoso Castello dei Sorci.
Lasciare Anghiari gli avrebbe permesso la vita che desiderava densa di avventure e scorrerie. Con i compagni d’arme ne combinò di ogni sorta tanto che nel 1420 fu addirittura accusato d’omicidio e condannato a morte. La sua fortuna fu riuscire a fuggire e questo gli permise di sopravvivere alla condanna.
Divenne un soldato mercenario al soldo di chi offriva maggior denaro per le sue azioni di guerriglia. Fu spesso usato dagli stessi fiorentini, assoldato da il Conte d’Urbino, da i Malatesta, dagli Orsini, da Piccino poi a sua volta combattuto sotto le insegne di Papa Eugenio IV. Questi servigi resi a destra e a manca lo resero cosi famoso da essere graziato delle condanne accumulate ed addirittura la città di Firenze gli concesse la cittadinanza il 19 giugno del 1937.
Francesco Sforza visto la sua indole e le sue capacità lo nominò maestro di campo dell’esercito fiorentino, ma si accorse ben presto che non era un uomo facilmente imbrigliabile tanto che tra i due si generò uno scontro che arrivò ad una sfida alle armi che il milanese perse.
Lo stesso Machiavelli lo definì: “uomo di guerra eccellentissimo“.
Il prestigio di cui arrivò a godere Baldaccio nella città di Firenze, e non solo in questa città, era tale che taluni personaggi politici dell’epoca cominciarono a temere che potesse diventare un punto di riferimento politico e quindi un possibile, formidabile, avversario. Uno dei nobili che temeva di più questa possibile circostanza era Cosimo de’ Medici, e forse fu proprio lui il mandante della fine di Baldaccio.
Il 6 settembre del 1441 a Baldaccio fu recapitato un invito a presentarsi presso Palazzo Vecchio dove lo attendevano una schiera di sicari che rendevano conto al gonfaloniere di giustizia Bartolomeo Orlandini, uomo sicuramente nelle grazie di Cosimo de’ Medici e che con Baldaccio aveva un vecchio conto da regolare.
Infatti tempo addietro Baldaccio aveva stigmatizzato l’operato dell’Orlandini nella difesa del Castello di Marradi, asserendo addirittura che si era dato alla fuga.
Orlandini lo accolse al portone e lo accompagnò lungo i corridoi conducendolo nella trappola che lo attendeva. In pochi secondi Baldaccio fu circondato e sfruttando il vantaggio della sorpresa, fu colpito alle spalle, tramortito, ed in seguito buttato da una finestra di Palazzo Vecchio. Accasciatosi in piazza della Signoria un altro gruppo di persone lo trascinò per la piazza stessa sino a che esanime non fu decollato e lasciato a terra innanzi agli occhi dei fiorentini. Il monito per Firenze era capire la fine che faceva chi anche solo aveva le possibilità di imporsi politicamente contro il potere costituito.
Pochi giorni dopo il corpo di Baldaccio giaceva ancora alla vista dei cittadini e solo la preghiera della vedova di Baldaccio, Annalena Malatesta di Rimini, donna di mirabile bellezza, rivolta al Papa Eugenio IV permise la sua tumulazione presso la Basilica di Santo Spirito.
Cessata la fama e la gloria in vita cominciò la leggenda nella morte. Baldaccio d’Anghiari non abbandonò Firenze, ma vi restò come fantasma. Un fantasma che si è manifestato più volte ed addirittura fu anche fotografato.
Sembra che si aggiri per Palazzo Vecchio e il rumori da lui provocati, sordi e lontani, si odono solo dopo l’orario di chiusura quando il brusio turistico cessa e il silenzio mette in evidenza echi d’oltretomba. Il 6 settembre è il giorno in cui si materializza in vari luoghi, talvolta per la festa di ognissanti il 1 novembre, non solo nei luoghi della sua morte, ma anche in quelli della sua nascita.
Il 6 settembre del 1991 apparve sul Ponte Vecchio e il giovane fiorentino che lo vide lo descrisse come una figura che si stagliava in maniera vivida e vestito in arme.
Il 6 settembre del 2001 si presentò al Piazzale Michelangelo ma non fu visto bensì fotografato. Due ragazzi, scattando una foto ricordo, lo immortalarono senza accorgersi e solo il giorno dopo osservando la foto al computer si accorsero della sua presenza. La fotografia mostrava una faccia arcigna e spaventosa che li guardava in cagnesco. La foto fu addirittura inviata ad alcuni esperti che le certificarono come autentica e in seguito altri esperti del paranormale sancirono che si trattava proprio di Baldaccio d’Anghiari.
Sembra che ogni 40 anni (che dovrebbero essere i suoi anni vissuti) il 6 settembre o il 1 novembre il suo fantasma si presenti presso il Castello dei Sorci ad Anghiari, antica dimora della sua famiglia. Si presenta decollato e con la testa sotto il braccio forse con un messaggio che ancora oggi nessuno ha compreso.
Interessante .
Segue già le vostre pubblicazioni con interesse.
Roberto Gori
Grazie Roberto.