Il nome latino del mercurio era “hidrargyrium” cioè “argento liquido” in quanto molto simile all’argento ma di consistenza liquida al punto da disperdersi in una miriade di piccole entità.
Per questo motivo il mercurio veniva comunemente chiamato “argento vivo” proprio perché non si riusciva a contenerlo in una sola e unica massa ma continuava a suddividersi in una quantità numerosa di piccole gocce che si muovevano autonomamente e simultaneamente.
Per analogia la frase “avere l’argento vivo addosso” equivale a non riuscire a stare fermo, essere particolarmente vivaci, essere notevolmente esuberante e irrequieto.
(da ADAGI MA NON TROPPO di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)

Franco Ciarleglio Priore e Narrator Cortese
Avere l’argento vivo
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