Il sette è uno dei numeri magici e proverbiali e indica una lunga ripetizione. Il numero sette esprime la globalità, l’universalità, l’equilibrio perfetto, sette sono i cieli dell’antichità e nella Bibbia il 7 è un numero simbolico che simboleggia il
Avere la coda di paglia.
In una favola di Esopo si narra di una volpe che aveva una bellissima coda rossa di cui andava fiera e orgogliosa. Ma un giorno la povera volpe rimase impigliata in una tagliola che le spezzò di netto la coda. La
O la va o la spacca.
Letteralmente il detto “o la va o la spacca” si riferisce al tentativo di far andar bene a tutti i costi qualcosa, altrimenti si finisce male. Quindi esprime una decisa determinazione nell’affrontare un problema o una situazione rischiosa o pericolosa.
Le interviste impossibili: Leonardo da Vinci.
Quella mattina d’inizio autunno tirava un vento della Madonna e io ero tutto imbacuccato con mantello e cappuccio per non sentire freddo. Mi stavo recando a passo lesto dal mio amico Leonardo, sapevo che era rientrato da poche settimane dal
E’ un altro paio di maniche.
Nell’abbigliamento medievale e rinascimentale, sia maschile che femminile, vigeva l’usanza di portare ampie maniche che potevano essere intercambiabili con il resto del vestito. Le maniche erano ornate con raffinati ricami, nastri, spacchi che spesso costituivano l’elemento più ricco e prezioso
Il sacco di poponi.
Baccio Bandinelli ultimò nel 1534 la possente struttura marmorea di “Ercole e Caco” che oggi si trova sull’arengario di Palazzo Vecchio a fianco della copia del David di Michelangelo. Bandinelli fu un grande estimatore e ammiratore di Michelangelo al punto
Tagliare la testa al toro.
Nel 1162, durante il dominio di Venezia su tutto il Mar Adriatico, la città di Aquileia ebbe l’audacia di invadere Grado, da lungo tempo protettorato veneto. La reazione della Serenissima fu immediata e spietata, riconquistò Grado e trascinò in catene
Bucaioli c’è le paste !!!
I “renaioli”, con le loro caratteristiche barche dal fondo piatto, raccoglievano la “rena” dal greto dell’Arno. Questa particolare terra sabbiosa era un elemento prezioso e indispensabile per la costruzione degli edifici dell’epoca e veniva raccolta tramite una lunga pala di
Il gioco non vale la candela
L’espressione trae origine dal medioevo quando, giunta la sera, si doveva provvedere all’illuminazione delle case con candele, torce o lampade a olio. Il costo della cera da candela era piuttosto alto ed era abituale per i giocatori di carte che
Vecchio come il Cucco.
Il profeta Abacuc o Abacucco è vissuto nel VII secolo avanti Cristo ed è venerato dalla chiesa cattolica come autore dell’opera profetica “Il libro di Abacuc”. Ma in verità Abacucco è più conosciuto in quanto nella comune raffigurazione iconografica viene
Ganzo.
L’origine di questa parola prettamente fiorentina sembra derivare dal termine latino tardo medievale “ganea”, taverna, da cui deriva “gangia”, meretrice o abituale frequentatrice delle taverne. In seguito e per analogia, la frase “avere la ganza o il ganzo” ha assunto
Prendere in castagna.
Questo modo di dire sembra abbia avuto origine dal termine tardo-latino “marro, marronis” che significa errore. Il termine “smarronare” deriva proprio da questa radice. Ma nel vernacolo toscano il marrone è anche la castagna e perciò nei secoli successivi i