Il termine “gruccia” deriva dal latino “crux”, croce, e anticamente indicava un bastone ricurvo a forma appunto di croce di cui si servivano gli zoppi. Oggi corrisponde al moderno “stampella”.
L’espressione proverbiale “agli zoppi grucciate!” vuole sottolineare l’accanirsi di sfortuna e disgrazie su chi ne ha ormai in abbondanza. Infatti se per ipotesi volessimo infierire su uno zoppo, che ha già di per sé problemi nel modo di deambulare, colpendolo ripetutamente a colpi di gruccia, il poveretto camminerà ancora peggio di prima.
L’adagio viene normalmente usato quando si vuole fare mettere in risalto una contrarietà capitata a qualcuno che era già infelice di suo e non aveva certo bisogno di ulteriori disgrazie!
(da “Adagi allegri andanti” di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)
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A proposito della parola “gruccia” ,ricordo questa frase: poveretta è secca finita, tutta storta ,sembra una gruccia! Il moderno termine “stampella” , non permette di esprimere un concetto così colorito. Io uso sempre il termine “gruccia” oggetto di uso importante per sostenere e appendere gli abiti; mi è caro il nostro parlar fiorentino!
Vorrei sapere, se possibile, da cosa deriva l’espressione “tarabaralla”. Grazie e complimenti
Salve
Ecco qua.
https://www.florencecity.it/tirabaralla/
Presente anche nel nostro dizionario fiorentino.
https://www.florencecity.it/vocabolario-fiorentino-dalla-r-alla-z/