Ad ovest di Paperino è un film scritto e diretto da Alessandro Benvenuti ed estrapolato dal suo libro “I principi piccioni“. Realizzato nel 1981 e interpretato dai Giancattivi, cioè lo stesso Alessandro Benvenuti, Athina Cenci e Francesco Nuti.
Già il titolo stesso ti proietta nell’assurdo in quanto è una battuta stessa del film. Quando Francesco chiede ad Alessandro dove abita questo gli risponde, appunto, Ad ovest di Paperino che è un nota frazione di Prato.
La trama del film ruota su una serie di situazioni surreali vissute da tre persone che si incontrano in maniera casuale e che poi passano insieme tutta la giornata. Una serie di gag che incrocia la routine quotidiana con l’assurdo del senza senso.
Un film che è diventato un cult. Ancora oggi, a distanza di 40 anni dalla sua realizzazione, si sente talvolta recitarne uno sketch. Chi a qualche annetto di più non può non ricordare “Veleno” oppure “Un contenitore speciale che noi denomineremo Tampax“, “L’ufficio di collocamento” o ancora “Asta la vista berve“, senza dimenticare “40 anni alla SIP” con il grandissimo Novello Novelli. In rosso si possono vedere le gag.
Alla fin fine il film riempie due ore di risate mentre si consuma sullo schermo una giornata nell’attesa di un domani e nell’incertezza di cosa fare sia oggi che nel futuro.
Questo film ha segnato una svolta comica negli anni 80 perchè è riuscito ad unire il surreale alla vita reale, inserendolo, il surreale, in contesti che chiunque potrebbe vivere quotidianamente, ma senza mai assumere questi risvolti che nel non senso diventano esilaranti. Senza contare l’evidenziazione di alcuni fenomeni che esplodevano in quegli anni, come ad esempio le radio libere, la droga, la disoccupazione, il difficile rapporto fra le famiglie e i giovani.
In fondo, tutta la giornata è trascorsa a cercare il principe piccione. Un film da rivedere saltuariamente come antidepressivo naturale.
