Sono due le probabili origini che hanno fatto nascere questo modo di dire.
La prima è quella più classica, seguita da studiosi e ricercatori del lessico: il termine “bizzeffe” sarebbe derivato dal latino “bis effe”, due volte effe, rifacendosi ai magistrati romani che conferivano ai supplicanti la “gratia plena”, approvata senza riserve e con il parere unanime, apponendo due FF (fiat fiat, cioè che sia che sia) sul fascicolo, per distinguerla da quella parziale siglata con una sola F.
La seconda teoria, quella più recente, fa discendere il vocabolo direttamente dalla parola araba “bizzef” che vuol dire “molto”.
Sta di fatto che oggi con il termine “a bizzeffe” si intende una grande quantità, in abbondanza, in gran copia.
(da “Adagi ma non troppo” di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)
A bizzeffe